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Prova Yamaha XSR900 GP

Arriva a maggio e costa 13.499 euro la Sport Heritage Yamaha di derivazione MT-09: evocativa come poche altre, è anche divertente da guidare

Operazione nostalgia? Certamente sì, ma con classe. La categoria delle Sport Heritage si arricchisce di una moto che riporta la memoria direttamente agli anni Ottanta e Novanta. Sono proprio gli anni che hanno visto Yamaha protagonista del campionato 500 GP, con vittorie divenute leggendarie. Il benvenuto alla presentazione stampa, in Portogallo, l’ha dato con un video messaggio il pilota che più di tutti rappresenta quell’epoca, Wayne Rainey. Il californiano classe 1960 vinse tre titoli consecutivi tra il 1990 e il 1992. E nel 1993, in una lotta appassionante con Kevin Schwantz, solo la sfortuna riuscì a fermarlo, con l’incidente di Misano che pose fine alla sua straordinaria carriera.

L’eco di quelle battaglie risuona ancora tra i cordoli delle piste più importanti del mondo, a distanza di oltre 30 anni. Soltanto l’epopea di Valentino Rossi, pilota indissolubilmente legato a Yamaha, ha suscitato un entusiasmo superiore. Per questo oggi la nuova Yamaha XSR900 GP sembra essere il migliore degli omaggi possibili a quell’epoca di grandi piloti. Il segmento delle Sport Heritage nel frattempo sta guadagnando una rilevanza anche numerica, con volumi interessanti, in un connubio di suggestioni del passato e prestazioni decisamente moderne.

La MT-09 come base

La base della nuova proposta Yamaha è sostanzialmente la MT-09 nella sua ultima versione, a partire dal telaio Deltabox rivisto negli spessori e qui dotato di un diverso forcellone, che arriva dalla Tracer ed equipaggiava già la XSR900: il risultato è l’interasse più lungo di 55 mm, per arrivare a 1.500 mm effettivi. 

Due le colorazioni della Yamaha XSR900 GP: Legend Red e Power Grey.

L’emozione del colpo d’occhio

Il design della XSR900 GP è ispirato alle moto portate in gara da Kenny Roberts prima,da Eddie Lawson e da Wayne Rainey più tardi. Gli anni d’oro per Yamaha vanno dal 1984 al 1992, con sei titoli conquistati, tre dei quali consecutivi con Rainey (1990-1991-1992). Sono tanti i riferimenti stilistici che si affastellano nel design della XSR900 GP, ciascuno attinto a moto da gara protagoniste di tante competizioni. Questo crea una relativa disarmonia nelle linee, che però mantengono una indiscutibile capacità evocativa. Come avviene ad esempio per la zona del cupolino, con il telaietto tubolare e il sistema di fissaggio con coppiglie ispirato anche alla TZR250, un’altra moto che ha un posto di rilievo nella storia Yamaha. La tabella portanumero gialla è visibile dal posto guida, in modo da enfatizzare la sensazione di trovarsi alla guida di una race-replica. Anche il codino si ispira al passato, con la sezione del passeggero coperta ma facilmente accessibile. Il gruppo ottico anteriore di derivazione MT-09 è molto compatto, con il doppio proiettore racchiuso in un volume minimo, in modo da ridurne l’impatto estetico fino quasi ad annullarlo.

Equilibrio e omologazione Euro 5+

Il motore 3 cilindri sfrutta tutte le novità introdotte con la nuova MT-09, a partire dall’omologazione Euro 5+ per ottenere 119 CV di potenza massima a 10.000 giri e 93 Nm di coppia a 7000 giri. Il consumo dichiarato è di 5 litri per 100 km. Sono gli stessi dati della nuova MT-09, con cui la XSR900 GP condivide moltissimo. Ad esempio gli interventi sul cambio, sul generatore e sull’airbox, modificato per ottenere tra l’altro sonorità più accattivanti ai medi e agli alti regimi.

Posizione di guida inedita

Rispetto alla XSR900 cambia la posizione di guida: il manubrio è più avanti di 93 mm e più basso di 114; la sella è più avanzata di 12 mm e più alta di 27, per un piano di seduta collocato a 835 mm effettivi (825 mm sulla MT-09). Le pedane, infine, sono state arretrate e alzate di 26 mm e sono regolabili su due posizioni, con la più alta come base di partenza. Il peso dichiarato in ordine di marcia con il serbatoio pieno di carburante (14 litri) è di 200 kg. L’avancorsa passa dai 107 mm della XSR900 a 110 mm.

La Yamaha XSR900 GP propone una grafica dedicata della strumentazione.

Elettronica in comune con la MT-09

La strumentazione TFT a colori da 5”, la stessa della MT-09 al pari dell’intera dotazione elettronica, aggiunge alle tre opzioni già note una grafica analogica dedicata alla XSR900 GP, molto classica e perciò in linea con il design della moto. Il cruscotto si collega all’app Garmin Street Cross e permette la navigazione curva per curva con la segnalazione del traffico in tempo reale. Ovviamente è possibile ricevere e fare telefonate, gestire messaggi e musica (con cuffie Bluetooth), consultare le previsioni del tempo. Facile muoversi tra i menu grazie al joystick sul blocchetto sinistro, lo stesso della MT-09.

Il blocchetto sinistro di derivazione MT-09 dispone di un comodo joystick per navigare nei menu.

La pompa anteriore radiale Brembo da 16 mm fa parte di un impianto composto da una coppia di dischi anteriori di 298 mm e da pinze Advics a 4 pistoncini con attacco radiale; la leva della frizione è regolabile nella distanza dalla manopola su 14 posizioni. 

La forcella KYB è completamente regolabile. Si nota l’attacco dei semimanubri di tipo “clip on”.

Sospensioni KYB completamente regolabili

Ampie le possibilità di regolazione di forcella e monoammortizzatore KYB, più estese rispetto alla XSR900. La forcella, infatti, è la stessa della MT-09 SP, con regolazione in compressione alle alte e basse velocità, precarico della molla e idraulica in estensione; stesse possibilità per il monoammortizzatore, che offre 24 click di precarico. I più attenti noteranno che in questo caso non è quello della MT-09 SP, che monta un componente Ohlins.

Il monoammortizzatore è regolabile nel precarico, nel ritorno e nella compressione alle alte e basse velocità.

L’IMU a 6 assi (destra-sinistra, avanti-indietro, su-giù, oltre a rollio e imbardata) di derivazione R1 gestisce sette controlli. L’erogazione della potenza propone 4 livelli, il controllo di trazione 3, come anche lo Slide Control e il Lift Control per l’impennata; l’ABS prevede l’opzione Cornering attivo o spenta. Il cambio elettronico di terza generazione può essere modificato nella velocità d’azione (1-2, dove la 2 è la più veloce) o essere spento (modalità 0); permette di cambiare a gas aperto in scalata e nell’innesto dei rapporti superiori. Ampio l’intervallo d’azione, da 15 km/h di velocità in su, con cambiate da 2000 giri per l’innesto delle marce superiori e da 1600 giri in scalata. Il cruise control è disponibile dalla terza alla sesta marcia, da 40 km/h in su con incrementi o decrementi di 1 km/h per volta. La novità che ha esordito sulla MT-09 è il freno motore Brake Control, non disinseribile, sviluppato per evitare il bloccaggio della ruota posteriore quando in scalata la frizione anti-saltellamento non basta a gestire la coppia; il sistema interviene sull’alimentazione di carburante e sull’elettronica. I Ride Mode sono cinque: tre preimpostati (Sport, Street, Rain) e due personalizzabili (Custom 1 e Custom 2) anche tramite smartphone grazie alla MyRide App. I controlli di stabilità possono essere completamente disattivati. Le gomme di primo equipaggiamento sono le Bridgestone Battlax S23, gomme versatili e adatte a differenti contesti.

Le mappe pre-impostate sono Street, Sport, Rain, le personalizzabili Custom 1 e Custom 2.

Una piattaforma versatile

La piattaforma CP3 della MT-09 (il video del model year 2024) rappresenta secondo il costruttore giapponese la base tecnica ideale per costruire una moto sportiva. In questo caso l’aspetto racing nasconde nelle intenzioni del marketing Yamaha una moto stradale a tutti gli effetti: piacevole da guidare ma non scomoda come le sue forme farebbero immaginare. Una moto per tutti, insomma, sviluppata in 3D senza passare dal tradizionale modello in clay e piaciuta fin dai primi render, al punto da decidere di passare alla produzione di serie. La XSR900 GP può essere ampiamente personalizzata con gli accessori originali Yamaha, a partire dallo scarico completo Akrapovic per arrivare alla protezione del radiatore; bello anche l’abbigliamento da abbinare. Due le colorazioni, la bellissima Legend Red e la più convenzionale Power Grey, entrambe ottenute con 5 strati di vernice deposta a mano sfruttando apposite maschere. Il prezzo? 13.499 euro franco concessionario, con disponibilità in Italia a partire da maggio 2024. 

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