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Prova Fiat 600 Hybrid – Alla conquista del segmento B

Con questo modello la Casa torinese punta a fare grandi numeri in una fascia di mercato che la vede da sempre protagonista.

Dopo il debutto un po’ in sordina della Fiat 600e elettrica, avvenuto lo scorso settembre, la Casa torinese alza in tiro e getta nella mischia del segmento B la versione ibrida. Neanche a dirlo, la 600 Hybrid punta a raggiungere ben altri volumi rispetto alla sorella a batteria. Difficilmente potrà raggiungere le quote di mercato “bulgare” delle varie 127, Uno e Punto del passato. Tuttavia oltre 23 milioni di esemplari immatricolati dimostrano quanto gli italiani amino da sempre le utilitarie torinesi. E la 600 ha tante frecce al suo arco per puntare dritto al cuore degli automobilisti.

Fiat 600 Hybrid

Con quella faccia un po’ così

Più la vedo e più faccio fatica a inquadrare questa Fiat, il che – sia ben chiaro – non è comunque una critica. Per essere una utilitaria è infatti abbastanza imponente, ma non così tanto da rientrare a pieno titolo tra i B-SUV. Complici le protezioni in plastica per la parte bassa delle lamiere la si può forse definire crossover. Comunque la si voglia considerare, la 600 Hybrid ha la faccia tipica delle altre ultime proposte torinesi, con quegli inconfondibili occhioni tondeggianti. La prova definita? Guardate il muso e non vedrete alcun logo Fiat, di cui in effetti non si sentiva alcun bisogno per identificare il mezzo.

Fiat 600 Hybrid

Gli stilemi tipici del marchio tornano anche in coda, dove le luci assumono un taglio più squadrato. Volete sapere come distinguere l’ibrida dall’elettrica? C’è un unico indizio rivelatore: il tubo di scarico.

plancia Fiat 600 Hybrid

Sulla 600 Hybrid di rétro c’è solo il look

Anche l’abitacolo, ispirato alla Dolce Vita e a quell’idea di Made in Italy che ultimamente fa tanto discutere, non cambia di una virgola rispetto alla 600e. Gli arredi della 600 Hybrid ripropongono forme morbide e senza spigoli, abbinamenti di colore soft e un’illuminazione interna personalizzabile. Tutto contribuisce insomma a rendere l’ambiente accogliente e rilassante. Chi ama viziarsi trova in catalogo proposte che permettono di elevare la qualità della vita a bordo, come il sedile di guida regolabile elettricamente e con funzione di massaggio. Il bagagliaio è da 385 litri, che possono diventare 1.256 sacrificando i posti posteriori, misura apprezzabile per un’auto che in fin dei conti è lunga solo 417 cm.

bagagliaio Fiat 600 Hybrid

Una base condivisa

Da un punto di vista tecnico, la Fiat 600 Hybrid sfrutta una base collaudata all’interno della galassia Stellantis. Il pianale è infatti quello siglato CMP2 e condiviso con tanti altri modelli del marchi cugini. Da Torino fanno però sapere di aver avuto un po’ di margine per una messa a punto su misura. Il motore termico è un tre cilindri turbobenzina 1.2 a ciclo Miller accreditato di una potenza di 100 CV e capace di sviluppare una coppia massima di 205 Nm a 1.750 giri. A fargli da spalla c’è un’unità elettrica da 27 CV e 55 Nm alloggiata nella scatola del cambio robotizzato e-DCT a doppia frizione. La batteria che la alimenta è agli ioni di litio da 0,9 kWh. In termini di efficienza Fiat dichiara un consumo medio di 4,9 l/100 km ed emissioni pari a 109 g/km di CO2. Ce m’è quanto basta per rientrare nei classici limiti degli incentivi.

motore Fiat 600 Hybrid

Il listino della 600 Hybrid, con o senza incentivi

Venendo poi al listino, la 600 Hybrid si presenta con un’offerta molto semplice. La versione “base” costa 24.950 euro e ha come fiori all’occhiello della dotazione il climatizzatore, i sensori di parcheggio posteriori, il cruise control, il sensore pioggia e la frenata di emergenza. Con 6.000 euro in più si può avere poi la 600 Hybrid La Prima. In questo caso sono di serie anche i cerchi in lega da 18″, i sedili riscaldati, la ricarica wireless per lo smarphone, la chiave elettronica e il citato sedile massaggiante. Inoltre il cruise si fa adattivo, i sensori coprono l’intero perimetro dell’auto e arriva anche la retrocamera a 180°. Con l’arrivo degli incentivi, il primo prezzo è previsto di 18.950 euro in caso di rottamazione di un’auto Euro 0, 1 o 2. Non mancano anche formule finanziare alternative, con 2.990 euro di anticipo, 36 rate da 99 euro e maxi rata finale per un eventuale riscatto.

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