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Prova Honda Forza 750 my 2025

Rinnovato nell'estetica e sotto la carenatura, diventa più sportiva e allo stesso tempo più comodo. Da novembre a un prezzo da definire

L’eterno Yamaha TMax ha ancora la sua fascia di fedeli acquirenti e appassionati. E la sfida per scalzarlo dal trono dello scooter più sportivo continua. Questa volta a provarci è l’Honda Forza 750, un nome che debutta nel 2000 in Giappone per uno scooter 200 di cilindrata, per arrivare 13 anni dopo in Europa con il 300, affiancato dal 125 nel 2015. Il 750 presentato nel 2021 ha venduto oltre 250.000 pezzi in Europa e ora è oggetto di numerose modifiche anche stilistiche, volte a renderlo esteticamente più sportivo, persino cattivo. Infatti tutta la zona frontale cambia per abbracciare linee inequivocabilmente sportive, molto diverse da quelle da scooter GT che l’hanno caratterizzato finora.

Tanta grinta in più per il nuovo Forza 750, connotato in senso molto più sportivo.

Tante novità per migliorare, dal cruise alla strumentazione

Data la sostanziale identità tecnica tra il Forza 750 e l’X-ADV di pari cilindrata, fatta eccezione per i cerchi e l’escursione delle sospensioni, tutte le novità portate sullo scooter-SUV X-ADV (leggi la prova) si ritrovano sul Forza. Spazio, allora, ai miglioramenti: la gestione del DCT è stata ottimizzata nelle partenze e nelle manovre a bassissima velocità, rendendo più dolce e allo stesso tempo efficace l’attacco della frizione, oltre che più facile l’uso del gas. I Riding Mode sul Forza sono cinque e non sei come sull’X-ADV, perché ovviamente la modalità Gravel non è prevista. E nelle due modalità USER non è possibile selezionare due livelli di intervento dell’ABS, opzione offerta sull’X-ADV; al contrario restano le opzioni di risposta del gas (P), freno motore (EB), logica di funzionamento del DCT (D) e controllo di trazione HTSC (Honda Selectable Torque Control). Quest’ultimo è stato rivisto nel funzionamento di due dei tre livelli, il primo e il terzo. In comune tra le novità più importanti figura la strumentazione con pannello TFT a colori da 5”, che si interfaccia via Bluetooth con l’app Honda RoadSync. Degni di nota il cruise control di serie e il blocchetto sinistro inedito, più funzionale e retroilluminato. 

Il frontale del tutto nuovo, con gli indicatori di direzione integrati nelle luci DRL.

Frontale sportivo e parabrezza elettrico

Sul Forza ancora più che sull’X-ADV il frontale è stato modificato in profondità, e vede un nuovo gruppo ottico, affiancato da luci DRL con indicatori di direzione integrati, come sull’altro scooter Honda ma con un’estetica specifica. La regolazione degli specchi retrovisori è stata semplificata, senza però modificarli: sono fissati in alto sullo scudo. Una importante novità, frutto delle richieste arrivate direttamente dai clienti, è costituita dall’introduzione del parabrezza elettrico, che misura ben 480 mm (+10 centimetri, 5 per parte) nel punto più largo, con un’escursione di 120 mm in altezza e di 10° di inclinazione. Il parabrezza si abbassa automaticamente allo spegnimento, riportandosi alla posizione più bassa; tiene in memoria la posizione e la recupera alla successiva accensione. Come per l’X-ADV 750 anche sul Forza 31 parti, tra cui il parabrezza, sono costruiti con policarbonato derivato da biomassa (nome commerciale Durabio) o da plastica riciclata. Nuovi i cerchi pressofusi, dal disegno specifico, alleggeriti e resi più rigidi. 

Il blocchetto sinistro è nuovo, retroilluminato. In evidenza il tasto per cambiare i Riding Mode.

Tre colorazioni e prezzo di poco superiore al vecchio modello

Per il nuovo Honda Forza 750 le colorazioni 2025 saranno tre: Mat Warm Ash Metallic, Iridium Gray Metallic con finiture nere e Mat Ballistic Black Metallic, completamente nero. I pacchetti di accessori, invece, saranno quattro: Comfort, Style, Travel e Urban. A parte e disponibili per l’acquisto singolo sono proposti il top box da 50 e quello da 38 litri, la cover in alluminio per le valigie laterali e il top box, l’antifurto e lo schienale per il passeggero. Il nuovo Forza 750 arriverà nelle concessionarie tra poche settimane, a un prezzo di poco superiore ai 12.190 euro franco concessionario del modello precedente ma che non è stato ancora ufficializzato.

La strumentazione è inedita: in alto a sinistra l’icona che indica il Riding Mode inserito.

Scooter GT che strizza l’occhio alla sportività

Scooter GT con specifiche da moto: così Honda definisce il Forza 750, apprezzato per il comfort ma anche per la sua base tecnica chiaramente motociclistica. Il telaio incastona il motore bicilindrico parallelo inclinato in avanti di 62°, un corsa lunga (80 mm con alesaggio di 77 mm) da 58,6 CV e 69 Nm. Il celebre Honda DCT di quarta generazione vede rapporti del cambio accorciati in prima, seconda e terza marcia, allungati dalla quarta alla sesta: modifiche volte rispettivamente a migliorare lo spunto e a ridurre i consumi. Spicca il doppio fronte degli interventi: da una parte la ricerca del comfort, con la pedana più spaziosa ma non più ingombrante, il parabrezza ora regolabile elettricamente e più largo; dall’altro la connotazione molto più sportiva del frontale, un cambiamento netto rispetto al passato.

Tanto comfort e una guida facile

Nella guida il nuovo Honda Forza 750 non tradisce la sua anima GT, confermando un alto livello di comfort, con il parabrezza elettrico che in posizione alta ripara quasi completamente dall’aria. Anche il livello delle vibrazioni è molto contenuto, grazie ai due contralberi che lavorano in modo efficace. La sella è comoda e bassa (790 mm), ed è ampia la pedana, che mette a disposizione più spazio per i piedi nonostante non siano cambiati gli ingombri laterali. Nota di merito per il vano sottosella da 22 litri di capacità, caratterizzato dalla forma regolare e dall’illuminazione di cortesia. Efficace il sistema di chiusura della sella, migliorato grazie al montaggio di un secondo ammortizzatore idraulico.

Il sottosella è ampio e di forma regolare. Gli ammortizzatori a supporto sono due, uno in più di prima.
La presa USB-C è sul manubrio, abbastanza vicino al vano nel retroscudo e comoda da usare.

USB a portata di mano

Promossa la presa USB-C sul manubrio, che dispone di un ingegnoso sistema per fissare la protezione in gomma: da quel punto il vano senza chiave a destra nel retroscudo è comodo da raggiungere con un cavo di media lunghezza, in modo da caricare lo smartphone durante il viaggio. La nuova strumentazione è ben leggibile e pone rimedio all’assenza di uno specifico deviatore per alzare e abbassare il parabrezza con un espediente software. La soluzione ottimale avrebbe richiesto un blocchetto sinistro dedicato al Forza, con un aggravio di costi. I tecnici Honda hanno così scelto di portare il comando sulla strumentazione, con due vie di accesso: muovendosi (con fatica) nel menu, oppure selezionando con un tocco in alto del joystick la stella, cioè la funzione in evidenza sul lato destro del pannello TFT. In questo caso non a caso la funzione in evidenza permette di accedere direttamente al comando del parabrezza elettrico.

Sulle strade intorno a Taormina il traffico e la condizioni mediamente pessime dell’asfalto hanno messo alla prova le sospensioni del nuovo Honda Forza 750: promosso il retrotreno con l’ammortizzatore regolabile nel precarico, mentre davanti ho avuto l’impressione che la forcella Showa SFF (Separate Fork Function) Big Piston soffra un po’ le buche, con una risposta più secca del previsto. Bene il DCT, che sembra beneficiare degli interventi migliorativi per il primo attacco in partenza e in manovra a bassa velocità: nessuna incertezza, nemmeno a freddo. Nota di merito anche per i freni, che mettono in evidenza un comportamento equilibrato, pronto senza mai essere brusco.

A differenza che sull’X-ADV, sul Forza 750 anche in Riding Mode Standard l’erogazione si conferma in linea con le aspettative: il feeling e la posizione di guida sono assai meno sportivi rispetto all’X-ADV e quindi in chi guida c’è meno “voglia di moto”. Insomma se l’X-ADV si avvicina alle moto da molti punti di vista, il Forza 750 ha caratteristiche più affini al segmento di appartenenza, nonostante la base tecnica in comune. Infine i consumi: nel contesto della prova, tra autostrada, strade extraurbane e città e senza tralasciare salite e discese, è stato indicato dal computer di bordo in circa 4 litri per 100 km, in linea con i dati dichiarati.

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