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Prova Xpeng G6 RWD Long Range – Il bello dell’all-inclusive

Comoda, tecnologica e riccamente equipaggiata, la Xpeng G6 ha prestazioni vivaci e vanta un rapporto prezzo/contenuti difficile da battere. Migliorabili alcuni dettagli dell'abitacolo

La Xpeng G6 è una crossover medio-grande che si piazza in pieno segmento D. Essendo una full-electric dalle linee particolari, contraddistinte dal disegno ad arco del tetto che si collega senza discontinuità al lunotto parecchio inclinato, viene naturale identificarla come una rivale diretta della recentemente aggiornata Tesla Model Y. Del resto, oltre che le proporzioni, dell’americana la G6 ricalca sia la lunghezza “fuori tutto” (475 cm) che il passo (289 cm).

Nuova Xpeng G6

Tira aria d’Occidente

Se il suono del brand fa capire al volo che questa novità ha il passaporto cinese, nello stile è evidente l’intenzione di incontrare i gusti occidentali. Tutta curve e superfici levigate, la Xpeng G6 appare in equilibrio fra eleganza e ricerca di personalità, con tocchi d’effetto come le maniglie a scomparsa o i finestrini senza cornice. Insomma, non passa inosservata. D’altra parte lo studio del design è stato affidato allo spagnolo JuanMa López, nel passato coinvolto con marchi quali Ferrari, Lamborghini e Audi. L’idea di fondo era di sposare le forme con la funzionalità. E pure di renderle amiche dell’aria e quindi dell’efficienza: qui si parla di un Cx fra i migliori della categoria, inferiore a 0,25.

Nuova Xpeng G6

Xpeng G6: un motore o anche due

Come molte auto elettriche, la Xpeng G6 offre l’opzione mono o bimotore. Alla base della gamma c’è la RWD Standard Range: 255 CV e 440 Nm, trazione posteriore, batteria LFP (litio-ferro-fosfato) da 66 kWh e 435 km di autonomia WLTP dichiarata. Nel mezzo si piazza la RWD Long Range che ho guidato, con 282 CV (la coppia non cambia), accumulatore con chimica NCM (nickel-cobalto-manganese) da 87,5 kWh e fino a 570 km di raggio d’azione. Infine c’è la AWD Performance, che con la Long Range condivide la batteria e che grazie all’aggiunta di un motore all’avantreno raggiunge 470 CV e 660 Nm; promette 550 km di autonomia WLTP.

Nuova Xpeng G6

Cala l’asso della tecnologia a 800 volt

La Xpeng G6 è basata su un’architettura a 800 V, molto meno diffusa di quella a 400 V poiché più complessa e costosa. Fra i vantaggi di questa soluzione c’è la velocità di ricarica. La potenza accettata dalle colonnine è di 215 kW per la versione con batteria da 66 kW e di 280 kW per le altre. Secondo Xpeng, in ogni caso bastano 20 minuti per riportare il livello dal 10 all’80% e solo 10 minuti recuperare 230 km. In corrente alternata, invece, si può ricaricare a 11 kW al massimo. La gestione termica sfrutta una pompa di calore, e non manca la funzione V2L per usare la vettura come un gigantesco powerbank AC a 230 V.

Nuova Xpeng G6

Quanto costa la Xpeng G6

Ovvio che la batteria incida sul prezzo, e parecchio. La versione con quella da 66 kW parte da 43.670 euro, ma fino al prossimo settembre è in promo lancio a 39.700 euro. Per la RWD Long Range servono invece 51.970 euro, e per la AWD Performance 56.970 euro. La dotazione è praticamente full-optional per tutte, e l’unico esborso extra (990 euro) riguarda i colori diversi dal bianco, come il Silver Frost dell’esemplare in prova. La garanzia è di 5 anni o 120.000 km con assistenza stradale compresa e sale a 8 anni/160.000 km per la batteria.

Nuova Xpeng G6

Tanta luce e filtro UV

L’abitacolo è luminoso, grazie pure al tetto panoramico in vetro, privo di tendina oscurante ma in grado di schermare il 99% dei raggi UV (e compatibile con il montaggio di barre portatutto trasversali). Sedili in pelle ecologica e rivestimenti morbidi delle superfici a vista trasmettono impressione di qualità, ma le plastiche utilizzate nelle zone inferiori sono rigide e – cosa che mi ha sorpreso – manca il cassettino portaoggetti di fronte al passeggero. Capienti, comunque, la vasca sotto il tunnel (con prese USB A e C) e il pozzetto nel bracciolo. Non manca la doppia base di ricarica per il telefono, potente (50 W) e opportunamente raffreddata ad aria.

Nuova Xpeng G6

Qualche tocco di troppo

L’evoluto sistema multimediale offre pure un assistente AI (che però, nell’esemplare che ho guidato, parlava solo inglese) che si attiva al comando “Hey Xpeng” e permette la gestione vocale di diverse funzioni, dalla semplice apertura dei finestrini alla navigazione, alla regolazione della temperatura a bordo. L’infotainment, che include un hi-fi da 960 W a 18 altoparlanti (2 integrati nel sedile del conducente, volendo con modalità di ascolto privata), conta su uno schermo tattile da 15”, reattivo e pratico: fra l’altro consente di splittare l’area per tenere sotto controllo più schermate, e di accedere direttamente al sottomenu shortcut facendo swipe dall’alto in basso.

Nuova Xpeng G6

Ma ciò non toglie che per alcune azioni ricorrenti, come regolare i flussi d’aria delle bocchette o scegliere la modalità di guida (fra ECO, Standard, Sport e Individual), sarebbero preferibili dei comandi fisici. Il problema, comunque, si può in parte mitigare assegnando funzioni personalizzate ai selettori nelle razze del volante. Compatta ma ben leggibile, la strumentazione digitale (un pannello da 10,2”) può mostrare anche le mappe del navigatore. Fuori standard il tasto delle quattro frecce: è sopra lo specchio retrovisore.

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