Per me la Ford Fiesta non è un’auto qualsiasi. Una Fiesta 1.100 Festival del 1980, nell’improbabile color Bronzo Azteco e con orrendi sticker sulle fiancate, fu la mia prima auto. Mio padre ne ebbe addirittura tre, l’ultima delle quali – del 2007 – gira ancora per casa. Capirete la mia curiosità davanti all’idea di provare la nuova generazione della bestseller di Colonia, la Ford Fiesta my 2018.
La plancia della Ford Fiesta my 2018 ha un look moderno e più pulito che in passato, con l’eliminazione di molti pulsanti. Numerosi comandi sono accentrati nel touchscreen centrale del sistema SYNC 3, che può essere da 6,5 oppure 8 pollici. L’infotainment è compatibile Glympse, Aupeo, Spotify e AccuWeather. Il SYNC 3 rappresenta la proverbiale punta dell’icebrg della tecnologia imbarcata a bordo della Fiesta, che adotta vari dispositivi di norma appannaggio di auto di categoria superiore. L’esempio viene dal Cross Traffic Alert, che segnala il sopraggiungere di altri mezzi mentre si manovra in retromarcia per uscire da un parcheggio a pettine, ma ci sono anche il cruise control adattivo, il monitoraggio dell’angolo cieco e i sistemi che vigilano sui colpi di sonno e sui salti di corsia involontari, giusto per fare qualche esempio.
CURA RICOSTITUENTESotto le lamiere la scocca fa un maggior uso di acciai speciali nei punti strategici. Novità importanti si segnalano a livello dello sterzo, del telaio ausiliario anteriore, della barra antirollio e delle boccole delle sospensioni. Il risultato è l’incremento della tenuta di strada del 10% con una migliore sensazione di controllo e un maggior piacere di guida per il pilota, mentre l’affinamento dell’impianto frenante porta a una riduzione dell’8% degli spazi d’arresto.CONTINUA A LEGGERE –> VAI ALLA PROVA SU STRADA
A bordo della nuova Ford Fiesta my 2018 non è difficile cucirsi addosso il posto di guida. Sedile e volante si regolano bene e permettono di trovare una buona triangolazione con la pedaliera. Quest’ultima sulla sinistra propone un comodo poggiapiedi mentre sulla destra il mobiletto centrale lascia ridotte possibilità di movimento alla gamba destra. Per il resto i comandi sono a portata di mano su una plancia moderna e rifinita sicuramente meglio dei pannelli delle porte, che hanno un’aria un po’ economica, almeno per quanto riguarda i materiali. Quanto all’abitabilità, lo spazio non manca: davanti si viaggia da re e dietro non ci può lamentare. Il taglio dei finestrini posteriori limita un po’ la visibilità, con i centimetri per le ginocchia nella media della categoria. Attenzione all’eventuale tetto apribile, che con il suo ingombro può dare qualche problema ai più alti seduti sul divano. Discreta la capacità di carico del bagagliaio, che va da 292 a 1.093 litri.
Il primo esemplare che provo è la Fiesta ST-Line con il motore EcoBoost da 140 cv, cambio a sei marce e cerchi da 17 pollici. L’allestimento ST-Line prevede di serie tanti dettagli sportivi e l’assetto ribassato di 10 mm e più rigido del 15%, tanto a livello di molle quanto di ammortizzatori. Le sospensioni privilegiano la tenuta di strada, come si verifica inserendo l’auto in curva senza riguardi. Nessuna sbavatura, una chiara idea di cosa succeda tra gomme e asfalto e ampio margine per le correzioni sono tre sensazioni che fanno la felicità degli amanti della guida, grazie anche allo sterzo ben calibrato. Quale sia il dazio da pagare si scopre sulle piccole sconnessioni in sequenza, che non sempre vengono filtrate bene, mentre rallentatori e avvallamenti vengono superati molto meglio. Nel complesso il comfort è comunque buono, anche perché il lavoro fatto dai tecnici ha ridotto vibrazioni e rumorosità. Quanto poi al motore, al di là dei dati tecnici che si possono consultare nella scheda allegata, si capisce in fretta come mai questo tre cilindri abbia avuto tanto successo al concorso Engine of the Year: è pastoso, fluido e spinge bene a qualsiasi regime. La coppia di 180 Nm è sui massimi da 1.500 a 5.000 giri, mentre la potenza massima si raggiunge a 6.000. Basterebbero questi dati per dare una chiara idea della situazione, ma su strada ci si stupisce davanti alla pulizia dell’erogazione, che permette di passare da 0 a 100 km/h in 9 secondi. Questo motore raccoglierà probabilmente pochi ordini ma è un vero gioiellino. A chi ha intenzione di comprare una Fiesta 1.1 suggerisco di valutare bene la 1.0 EcoBooost in versione da 100 cv: i 1.000 euro di differenza sono ben spesi. Ah, quasi scordavo: quest’ultimo motore è l’unico che si può avere anche con cambio automatico, con un sovrapprezzo di altri 1.300 euro.
In definitiva trovo che la nuova generazione della Ford Fiesta compia un passo avanti importante rispetto al passato e abbia le carte in regola per raccogliere l’eredità delle progenitrici. L’evoluzione è coerente con la sua storia e ci sono i presupposti perché la Ford Fiesta my 2018 possa piacere ai vecchi Fordisti come ai clienti di conquista, puntando sulla qualità della guida, sulle tecnologie e su uno stile destinato a invecchiare bene, proprio come quello del modello che rimpiazza.