Nessuno avrebbe scommesso un euro sulla sua nascita. Eppure è realtà. Aston Martin ha portato a termine quanto promesso, svelando in occasione del Festival della Velocità di Goodwood l’hypercar Vulcan.
Verrà prodotta in 24 esemplari e non sarà omologata per l’utilizzo stradale. Destinata esclusivamente all’utilizzo in circuito, sfiderà avversarie del calibro di Ferrari FXX K, McLaren P1 GTR e Pagani Zonda R grazie al V12 7.0 aspirato di derivazione One-77, accreditato di 800 cv e abbinato alla trasmissione sequenziale a 6 rapporti Xtrac. Pur in assenza di dati definitivi in merito alla massa della vettura, si vocifera che il rapporto peso/potenza possa essere migliore persino di quanto appannaggio delle GT impegnate nel Campionato Mondiale Endurance (WEC). Una caratteristica a dir poco unica, in grado – almeno sulla carta – di eclissare i già straordinari attributi delle dirette rivali.
Al telaio monoscocca e alla carrozzeria integralmente in carbonio si accompagnano i freni carboceramici Brembo forti di dischi anteriori da 380 mm di diametro e posteriori da 360 mm nonché le sospensioni regolabili Multimatic Dynamic Suspension Spool Valve, simili a quanto adottato da Mercedes-AMG GT e Chevrolet Camaro Z/28, forti della configurazione push rod: vale a dire a triangoli sovrapposti con puntoni diagonali che lavorano in compressione. L’ABS prevede diversi setting e, sebbene non siano stati diffusi dati ufficiali per quanto riguarda le prestazioni, i tecnici inglesi si dicono sicuri di poter contare su di uno 0-100 km/h in meno di 3 secondi toccando una velocità massima di 320 km/h.
Analogamente a Ferrari e McLaren, Aston Martin dedicherà ai clienti sportivi un programma esclusivo d’eventi in pista e corsi di guida con il pilota ufficiale della Casa inglese Darren Turner. Il prezzo della Vulcan, secondo voci di corridoio, dovrebbe sfiorare i 2,3 milioni di dollari (circa 2,1 milioni di euro).