L’hanno fatto di nuovo. Per l’ennesima volta. Dodge Viper è tornata in allestimento ACR (American Club Racer); l’apice dell’estremo. La muscle car per eccellenza, l’auto che non conosce vie di mezzo e non tollera il downsizing, viene proposta in configurazione “pista”.Una track car omologata sì per circolare su strada, ma allestita in conformità ai regolamenti nordamericani per le competizioni dei veicoli street legal. E il cuore non cambia. Sottopelle pulsa infatti il mastodontico 10 cilindri a V (di 90°) 8.4 a benzina collocato anteriormente, forte di monoblocco e testata in alluminio. Caratterizzato dalla distribuzione a singolo albero a camme in testa per bancata e due valvole per cilindro, erutta 645 cv e 812 Nm di coppia. Un’unità che lavora in abbinamento a una trasmissione manuale a 6 rapporti Tremec, al launch control e a un differenziale a slittamento limitato.Non cambia lo schema delle sospensioni rispetto ai modelli “standard”. La vettura è infatti caratterizzata da una soluzione a bracci triangolari sovrapposti sia all’avantreno sia al retrotreno. Alle molle elicoidali e agli ammortizzatori a gas originali vengono preferiti componenti Bilstein Damptronic – simili a quanto adottato da un’altra supersportiva (brutale) quale Nissan GT-R Nismo – a regolazione continua della capacità smorzante in funzione dei setup (2) opzionabili dal guidatore. Debuttano, al contempo, barre antirollio di diametro maggiorato, garanti di una rigidità nettamente superiore.La distribuzione dei pesi, nonostante la collocazione all’avantreno del V10, si avvicina all’idilliaco rapporto 50/50 tra asse anteriore e posteriore. Un risultato, quest’ultimo, cui contribuiscono l’installazione in abitacolo di sedili sportivi a regolazione manuale anziché elettrica, l’adozione di un impianto audio semplificato e la rimozione di gran parte dei rivestimenti fonoassorbenti. Non meno estremi gli interventi dedicati all’impianto frenante, Made in Brembo secondo tradizione e caratterizzato da dischi carboceramici anteriori da 390 mm di diametro e posteriori da 360 mm sui quali agiscono pinze rispettivamente a 6 e 4 pistoncini. La “cura” ACR porta inoltre in dote un pacchetto aerodinamico specifico che promette valori di deportanza nell’ordine dei 1.000 kg alla velocità massima di 285 km/h. Un valore da record, superiore di ben tre volte alla precedente Viper TA e ottenuto grazie al gigantesco alettone biplano (è largo 1,87 metri) a incidenza variabile, all’estrattore in carbonio e allo splitter con tiranti a vista.Analogamente a Viper TA, la gabbia entro la quale è vincolato il V10 è in fibra di carbonio anziché in alluminio. Una soluzione che contribuisce a incrementare la rigidità torsionale del 50% rispetto allo standard.