Dopo l’unveiling di 570S Coupé – prima “baby” McLaren – avvenuto in occasione del Salone di New York, la Casa di Woking concede il bis e svela la 540C Coupé, seconda esponente della famiglia Sport Series nonché nuova entry level della gamma inglese.Una meccanica rivoluzionaria, un motore mai visto. Solo nelle favole, però, dato che 540C Coupé è mossa, tanto per cambiare, dall’arcinoto V8 3.8 sovralimentato mediante due turbocompressori MHI, costruito in Gran Bretagna dallo specialista Ricardo su specifiche McLaren e dotato di albero motore piatto. Unità, in questo caso, dotata di 540 cv e 540 Nm di coppia anziché i 570 cv e 600 Nm appannaggio di 570S Coupé o i consueti 650 cv e 678 Nm riservati alla “sorella maggiore” 650S. Confermate la monoscocca in fibra di carbonio, così come l’immancabile trasmissione a doppia frizione a 7 rapporti. Il vero elemento di novità, a ben vedere, è il prezzo, contenuto – si fa per dire – in 175.000 euro contro i 238.700 euro della citata 650S.Complice il peso di 1.311 kg – vale a dire 2 kg in meno rispetto a 570S Coupé e ben 117 kg in meno di 650S –, l’entry level di Woking, più leggera di quasi 300 kg della rivale diretta Porsche 911 Turbo S, scatta da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi e da 0 a 200 km/h in 10,5 secondi, raggiungendo una velocità massima di 320 km/h. Prestazioni solo lievemente inferiori sia a 570S Coupé, accreditata di uno 0-100 km/h in 3,2 secondi, 0-200 km/h in 9,5 secondi e di 328 km/h, sia a 650S, forte di 3,0 secondi sullo 0-100 km/h e di una punta di 333 km/h.I maggiori cambiamenti rispetto alle “sorelle maggiori” riguardano l’aerodinamica semplificata e l’assetto, dato che 540C Coupé si affida sì alle note sospensioni PCC forti di ammortizzatori adattivi e sistema idraulico di compensazione del rollio, ma portando in dote una taratura lievemente meno rigida dei componenti e il conseguente adattamento dei programmi di guida Normal, Sport e Track. Analogamente a 570S Coupé, l’abitacolo vede la consolle, un tempo in pezzo unico, divisa ora in due sezioni: la superiore dedicata allo schermo touchscreen del sistema multimediale, l’inferiore ospitante i comandi per la gestione dell’accensione, della trasmissione, dell’assetto e dell’erogazione del motore. La strumentazione, interamente digitale, è derivata dalla hyper car ibrida P1. Un tocco di esclusività.