Con 517 cavalli scaricati tutti sulle ruote posteriori e l’ESP disattivato il problema non è riuscire a mettere la C 63 AMG di traverso ma semmai evitare di cominciare a girare come una trottola.Questo esercizio – il più divertente in assoluto – fa parte del training avanzato (in pratica un corso di guida sicura ad alta velocità) cui abbiamo partecipato tra i cordoli del mitico Hockenheimring e che a sua volta fa parte dei “Driving Events Mercedes-Benz”, corsi di formazione che abbracciano le esigenze più disparate degli appassionati delle quattro ruote, dalla guida sulle dune sabbiose del deserto tunisino al corso su ghiaccio in Lapponia, passando per quello riservato a chauffeur professionisti a bordo delle ammiraglie S500.Sono due le cose principali che accomunano tutti i Driving Events: la prima è il concetto di sicurezza, presupposto per divertirsi alla guida e valore su cui gli uomini Mercedes insistono moltissimo; l’altra è che tutte le auto a disposizione sono gommate Bridgestone, dagli sportivi Potenza ai “viaggiatori” Turanza, oltre ai Dueler dedicati ai SUV e alla gamma invernale Blizzak.Ma veniamo al nostro training: la giornata di scuola inizia presto e, dopo circa un’ora di lavagna in aula, siamo già nel paddock del circuito di Hockenheim a prendere confidenza con sterzo e gas delle potenti auto della flotta, che annovera, tra le altre, la Mercedes S 500, (non proprio agile come una gazzella, ma farsi massaggiare la schiena dalla lussuosa poltrona in pelle che fa parte della dotazione principesca di quest’auto non è stata una brutta esperienza); la sportivissima SL500 e tutta la gamma 63 AMG. Insomma una scuderia di cavalli di razza a disposizione degli allievi, due per auto, con l’istruttore collegato via radio a guidarci durante lo svolgimento di ogni esercizio.Il corso di drifting con la C AMG è senza dubbio quello più divertente e quello in pista con la SL 500 – anche se avevamo il divieto assoluto di disinserire l’ESP – il più entusiasmante. E poi molti altri, dalla frenata in curva, al cambio di corsia a 100 km/h, tutti incentrati su due aspetti fondamentali: sterzo e sguardo.Ed è incredibile in particolare quanto sia efficace e trasmetta sicurezza alla guida rivolgere lo sguardo nella direzione in cui si vuole condurre la vettura. Sembra una banalità ma nauralmente siamo portati a fare il contrario, a guardare cioè verso il pericolo. Ad esempio, quando la macchina va in sottosterzo, tendiamo a guardare verso l’esterno della curva anzichè verso l’interno, come sarebbe corretto, e il guard rail si avvicina inesorabilmente. La regola fondamentale da tenere sempre a mente invece è “Dove guardi, vai” – spiegano gli istruttori. Il meccanismo è difficile e forse impossibile da spiegare perchè coinvolge automatismi del nostro cervello e del nostro corpo ma abbiamo sperimentato che è sempre vero e a volte è l’unica via per trarci d’impiccio.Vi sembra complicato? Questione di esercizio…