Il ritorno alle origini si è completato. Con i nuovi modelli marchiati 2014 Husqvarna ritorna alla livrea bianca con le striature blu e gialle, colori nazionali svedesi, la dove tutto ebbe inizio. C’era da aspettarselo. Del resto quando in Austria Herr Pierer ha deciso di acquisire il marchio svedese, naturalizzato italiano ma con passaporto tedesco, tutti sapevano che i futuri modelli Husqvarna si sarebbero distinti per scelte costruttive e qualitative allineate allo standard KTM.
Detto fatto. Sono bastati sei mesi per ufficializzare la rinascita del marchio, sottolineata da una intera gamma di modelli che spazia dall’enduro al cross toccando le principali categorie delle competizioni. Nessuna cilindrata manca all'appello e nessuna tipologia di motore: due o quattro tempi per essere pronti ad affrontare indifferentemente il cancelletto del mondiale cross, il fettucciato dell’enduro la “mula” dell'estremo.
Naturalmente i tecnici del nuovo corso di Husqvarna sono stati attenti a non cadere in tentazione, facendo un semplice copia incolla. Del resto KTM vince e stravince nell’enduro e nel cross e sarebbe stato facile dare una semplice mano di bianco alle regine in arancio. Invece, un po' come già accaduto per Husaberg, Husqvarna vuole essere un prodotto d’élite caratterizzato da soluzioni tecnologicamente superiori come ad esempio la forcella a cartuccia chiusa da 48 mm. Altre differenze? Ce ne sono, per quello che riguarda l’enduro spicca l'adozione del leveraggio progressivo al posto del plurivincitore PDS di KTM.
Enduro Conosciamo dunque la gamma delle fuoristrada targate. TE sono le due tempi, FE le quattro. Sette sono i modelli che si sviluppano partendo dall’ottavo di litro TE 125 passando attraverso la TE 250 destinata alla categoria E2 e infine un classico dei motori a miscela, la TE 300 moto molto apprezzata dai puristi dell’enduro estremo. Le FE – Four stroke – partono dalla 250 e prevedono la 350, 450 e 501.
Per tutte telaio in tubi in acciaio al cromo-molibdeno, forcella da 48 mm a cartuccia chiusa e monoammortizzatore entrambi marchiati WP, impianto frenante Brembo con dischi da 260/220 mm e pesi che variano dai 96 kg della 125 fino ai 113,5 della TE 501.
Motocross Meno articolata la gamma delle Cross che non rinuncia al due tempi ma soprattutto propone come protagonista indiscussa la cilindrata 350 che nelle ultime stagioni ha dominato con Cairoli il mondiale MX1 battagliando e sconfiggendo le potentissime 450.
TC 125 e TC 250 le due tempi. FC le quattro tempi caratterizzate dalle 3 cilindrate: 250, 350 e 450. Le TC sono alimentate dal carburatore della Keihin da 36 mm di diametro, mentre nelle FC l’iniezione con corpo farfallato della Keihin da 44 mm.
Anche nelle cross ritroviamo il patrimonio genetico di KTM. Telaio in acciaio e ciclistica raffinata con forcella WP a cartuccia chiusa e monoammortizzatore con leveraggio progressivo adattato alle esigenze del cross. Il peso è di poco inferiore alle enduro vista l’assenza dell’impianto elettrico ma, anche per le quattro tempi, l’avviamento elettrico ha soppiantato definitivamente la classica pedivella.
A questo punto la domanda è d’obbligo. Come si comporteranno i due galli che d'ora in poi vivranno sotto lo stesso tetto a Mattighofen in Austria? Saprà KTM gestire nel modo migliore quelli che probabilmente saranno i due marchi protagonisti indiscussi della prossima stagione del mondiale enduro e cross e delle vendite? Il rischio è che nasca una lotta intestina, che d'altra parte potrebbe anche dar vita a un assoluto monopolio del mercato off-road, cosa che del resto con KTM sta già avvenendo.
Attendiamo di toccarle con mano in occasione dell’EICMA quando verranno comunicati i prezzi definitivi.