L’onda si fa lunga, e inizia a prendere forza. Travolgerà la concorrenza? In Land Rover ci credono e, dopo aver radicalmente rinnovato le 4×4 più blasonate sul mercato, ora puntano a soddisfare aspetti tradizionalmente ostici a Range Rover. In primis risparmio di carburante e riduzione delle emissioni inquinanti. Senza intaccarne minimamente l’efficacia off road, anzi rafforzandola in virtù della straordinaria erogazione di coppia appannaggio della propulsione ibrida.Caratterizzate da una struttura monoscocca in alluminio, foriera di un “dimagrimento” medio di oltre 350 kg rispetto al passato, e dotate del sistema Terrain Response di seconda generazione, Range Rover e Range Rover Sport sono pronte ad adottare un inedito sistema ibrido a gasolio. Configurazione che andrà ad affiancarsi al noto V8 5.0 a iniezione diretta di benzina sovralimentato mediante compressore volumetrico, accreditato di 510 cv, e ai Diesel 3.0 biturbo a doppio stadio da 249 e 292 cv nonché al 4.4 biturbo, anch’esso a doppio stadio, da 340 cv.Nel dettaglio, il sistema ibrido prevede l’abbinamento tra il V6 common rail di 2.993 cc alimentato a gasolio e sovralimentato mediante due turbocompressori, derivato dall’unità appannaggio della berlina Jaguar XF, con un’unità elettrica da 48 cv e 17,3 kgm integrata nel cambio ZF a 8 rapporti del tipo a convertitore di coppia. 3.0 SDV6 che sfrutta l’azione di due turbine, di diverse grandezze, collegate in serie. Sistema che differisce dalle soluzioni a doppio stadio di altre Case in quanto non associa un turbo di piccole dimensioni per i bassi regimi con un’unità di maggiori dimensioni funzionante da medio regime, bensì sfrutta una turbina grande a geometria variabile dal minimo sino a 2.500 giri, regime oltre il quale si attiva anche il secondo turbocompressore, a geometria fissa, di dimensioni più piccole.L’intero sistema elettrico, incluse le batterie agli ioni di litio, pesa meno di 120 kg e il motore funge anche da generatore, ricaricando le celle nelle fasi di rilascio. Alla modalità di marcia 100% elettrica, limitata a 1,6 km e sino a una velocità di 48 km/h, si affianca quella combinata, forte complessivamente di 340 cv (anziché i 292 cv appannaggio del solo td) e 71,4 kgm costanti da 1.500 a 3.000 giri/min. Un valore di coppia nettamente superiore ai 61,2 kgm della sola unità endotermica, oltretutto erogato a un regime inferiore (1.500 giri invece di 2.000). Un picco tanto elevato da eguagliare quanto appannaggio del possente V8 4.4 biturbo diesel riservato a Range Rover.Entrambe le Suv ibride accelerano da 0 a 100 km/h in meno di 7,0” (6,9” per Range “classica”, 6,7” per Range Sport), raggiungendo rispettivamente i 218 e 225 km/h di velocità massima a fronte di una percorrenza media di 15,6 km/l invece di 13,3 km/l. Si riducono, al contempo, le emissioni inquinanti: da 196/194 g/km a 169 g/km. E le masse? 2.394 kg per Range Rover Hybrid, 2.372 kg per Range Rover Sport Hybrid: vale a dire un aggravio di 234 e 257 kg rispetto alle analoghe vetture alimentate esclusivamente a gasolio.Non cambiano, aspetto tutt’altro che scontato, la capacità di carico e l’abitabilità. Confermati, del resto, anche la trazione integrale permanente, la presenza del riduttore (rapporto di riduzione di 2,93:1) e il Terrain Response 2. Sistema, quest’ultimo, che consente di adattare alle caratteristiche del terreno l’erogazione del propulsore, la soglia d’intervento del controllo di stabilità e trazione, la gestione della trasmissione, l’altezza da terra della vettura, variabile grazie alle molle pneumatiche, e la percentuale di bloccaggio dei differenziali elettronici centrale e posteriore (optional) in base a 6 programmi: i tradizionali guida generica (asfalto e sterrato leggero), sabbia, roccia, erba/ghiaia/neve (superfici a scarsa aderenza) e fango/solchi cui si aggiunge il setup Auto destinato ai neofiti del fuoristrada. Vengono armonizzati alla modalità selezionata anche il limitatore della velocità in discesa (Hdc) e il Gradient Release Control che assicura, al rilascio dei freni lungo pendenze estreme, una riduzione progressiva della pressione esercitata dall’impianto, così da non scomporre il veicolo.Per dimostrare l’efficacia della neonata propulsione ibrida, tre esemplari affronteranno un massacrante tour dalla sede inglese di Solihull a Mumbai, in india, quartier generale di Tata, proprietaria del brand britannico. Il Silk Trail 2013, questo il nome della spedizione, prevede 16.000 km attraverso 12 Paesi, percorrendo oltre 4.000 km dell’antica via della seta.