Oltre 78.000 vite salvate, grazie ai progressi fatti compiere alle auto in materia di sicurezza nel corso degli ultimi 20 anni. E’ questo il dato stimato che fa gonfiare il petto al team dell’EuroNCAP, l’ente che dal 1997 effettua crash test sulle auto e attribuisce loro in modo imparziale le tanto ambite stelle, che certificano la sicurezza del loro progetto. Da allora sono stati testati e valutati oltre 1.800 veicoli di circa 630 modelli, cifre destinate a salire velocemente, se è vero che oggi 9 auto nuove su 10 si sottopongono all’esame. E per celebrare i vent’anni d’attività all’EuroNCAP ha avuto un’idea tanto brillante quanto spettacolare: mettere a confronto il crash test effettuato con un’auto di 20 anni fa e con quello di un modello attualmente in listino. Guardate qui sotto e… allacciate le cinture.
Qualora non le aveste riconosciute, immagini e video mostrano gli effetti di un crash test frontale con un leggero offset dapprima su una Rover 111L e quindi sull’ultima generazione della Honda Jazz. La differenza è impressionante: la piccola inglese si accartoccia miseramente, facendo venire i brividi al pensiero di quello che sarebbe potuto succedere ai suoi occupanti in carne e ossa. La giapponese, invece, incassa il colpo alla grande, senza subire deformazioni particolari, con gli airbag che si gonfiano puntuali e la scocca che dissipa bene l’energia dell’urto.
Già a suo tempo la Rover aveva rimediato una figuraccia. Inserita nella categoria supermini, aveva ottenuto una sola stella sulle quattro assegnate in quel periodo. Fiat Punto, Nissan Micra, Opel Corsa e Renault Clio ne avevano invece incassate due, contro le tre di Volkswagen Polo e Ford Fiesta. In epoca recente – diciamo anche per fortuna – si assiste a un maggior livellamento verso l’alto. La Honda Jazz riesce comunque a svettare sul gruppo anche oggi, dato che è stata la migliore supermini del 2015, ovviamente con 5 stelle piene.
Ora all’EuroNCAP sono pronti a guardare avanti e raccogliere una nuova sfida: valutare e aiutare a migliorare quei dispositivi elettronici capaci di far sì che gli incidenti siano sempre meno, specie quelli che coinvolgono gli utenti della strada più deboli, come chi si muove a piedi e i ciclisti.