Monza, 3 settembre: avrebbe potuto essere l’ultimo Gran Premio tra i cordoli di uno dei circuiti più blasonati al mondo. Invece, a meno di cambiamenti al momento non prevedibili (né tanto meno auspicabili) saranno ancora prima variante, Ascari e Parabolica a ospitare il grande spettacolo della massima categoria dell’automobilismo. Per almeno altri tre anni. Di sicuro non c’è nessun’altra pista al mondo, nemmeno in Paesi tradizionalmente amici degli sport motoristici come la Spagna, che offra il colpo d’occhio che Rosberg, Hamilton e Vettel hanno goduto dal podio sospeso sul rettilineo, lo sguardo che spazia su centinaia di metri completamente invasi dal pubblico.Sotto il sole ancora caldo dell’estate Monza si è mostrata in tutta la sua magia, fatta anche di code in auto – per la verità meno estenuanti del solito -, di tifosi Ferrari ovunque (e comunque), di bandiere, emozioni, folla e tifo. Tifo che rende più leggeri i prezzi dei biglietti, le attese, le deviazioni e i percorsi per raggiungere i parcheggi. Ordinati e con il sorriso sulle labbra, prima e dopo prove e gara: sono i tifosi del Gran Premio d’Italia. E i giornalisti?Alcuni hanno avuto il privilegio di arrivare a pochi passi dalla linea del traguardo, nel luogo più vicino ai box. Per assistere a una giornata di corse, ospiti del costruttore che sta dominando il campionato. Le frecce d’argento Mercedes hanno conquistato la prima fila e i posti migliori del podio. Con apparente facilità, togliendo un pit stop che gli altri, a partire dalla Ferrari, hanno dovuto fare per mantenere più alte possibili le prestazioni e ridurre i distacchi, sia il sabato sia la domenica.L’auto per arrivare a Monza? La nuova CLA, oggetto di un restyling (o facelift) così leggero da essere quasi impercettibile. Più facile coglierne i dettagli nell’abitacolo, che cresce in funzionalità e comfort senza però scostarsi dall’apprezzata configurazione dei modelli più recenti della gamma. L’aspetto esterno vede l’arrivo sia sulla CLA sia sulla CLA Shooting Brake della mascherina del radiatore Matrix nera, corredata da nuovi paraurti anteriori e posteriori. Dietro si nota la disposizione dei terminali di scarico, ora integrati nel paraurti. Si amplia la disponibilità di cerchi da 18″, mentre la dotazione di sicurezza, già ricca, è stata ulteriormente integrata. Nell’abitacolo le migliorie sono concentrate sui sedili, con nuovi rivestimenti; sui comandi dall’aspetto migliorato grazie alla superficie dal look cromato, come sul display da 8″ con nuovo vetro di copertura e disegno leggermente modificato. Tra le dotazioni opzionali spiccano i fari LED High Performance.Le motorizzazioni? La CLA 180 d Blue Efficiency con il suo quattro cilindri in linea di 1.461 cc e 109 cv, ormai celebre tra gli automobilisti per i consumi molto contenuti: è davvero difficile percorrere meno di 20 km con un litro di gasolio. Per chi punta a prestazioni superiori la CLA 220 d, sempre quattro in linea ma di 2.143 cc, arriva a 177 cv di potenza e abbina 350 Nm di coppia. L’alimentazione a benzina propone motori che vanno da 122 a 184 cv, con cilindrate comprese tra 1.595 e 1.991 cc. Non basta: si può puntare alla CLA 250 da 211 cv, salire alla 250 Sport da 218 oppure ambire all’Olimpo della potenza con i 381 cv del quattro in linea di 1.991 cc della CLA 45 4Matic. Quest’ultimo modello è disponibile in configurazione standard oppure Shooting Brake.A proposito di gamma va detto che la svolta che ha dato vita alle nuove famiglie di auto Mercedes ha cambiato l’immagine stessa del marchio tedesco: emblema di comfort ed eleganza, oggi trasmette a prima vista sportività e prestazioni. Merito di un ripensamento globale, che si vive in modo ancora più forte varcando i tornelli della palazzina box di Monza, per scoprire le emozioni uniche della Formula Uno. La vista dall’hospitality Mercedes è perfetta, dato che la grande vetrata si affaccia sulla linea che delimita i box, all’inizio della corsia di immissione in pista. Durante il terzo turno di prove libere e le prove ufficiali del sabato tutti i piloti si sono fermati esattamente sotto la vetrata, a pochi metri, per provare la procedura di partenza: Rosberg ed Hamilton hanno indugiato più degli altri, forse per gratificare gli appassionati del marchio schierati pochi metri sopra le loro teste. L’andamento delle prove non ha lasciato speranze ai tanti tifosi Ferrari: i distacchi, considerando le medie orarie di Monza, sono stati elevatissimi. Ed è stato Hamilton, questa volta, a prevalere su Rosberg, mentre Vettel e Raikkonen si sono dovuti accontentare della seconda fila. Assistere alle prove dall’hospitality permette di tenere tutto sotto controllo: monitor dei tempi, uscita box e passaggio sul rettilineo, telecronaca Sky su un apposito maxischermo e canale della regia internazionale su altri monitori di servizio. Un’esperienza di immersione totale.Finiscono le prove e cala leggermente la tensione: c’è tempo per qualche commento, tra i sorrisi per le emozioni ancora vive. Volano i minuti fino a una visita attesissima: Nico Rosberg sbuca dal corridoio. Sorridente come sempre, gentile come nessun altro pilota, perfettamente a suo agio con la lingua italiana, che padroneggia molto meglio della maggior parte degli autoctoni. Nico non nasconde il dispiacere per il secondo posto. Parla di un “giro perfetto” siglato da Hamilton, ma alla fine dei pochi minuti che i tempi strettissimi del weekend monzese gli permettono di concederci, ha cambiato atteggiamento e pensa alla domenica come la giornata della riscossa.La gara di domenica gli darà ragione, con la prima vittoria a Monza.