La Dakar 2019, la competizione rally più famosa al mondo, ha ufficialmente preso il via lo scorso 6 gennaio (nella prima tappa, tra i motociclisti, si è imposto Juan Barreda, pilota spagnolo di belle speranze del team Honda HRC: ce ne parla Corsedimoto). Ma quest’anno, la Dakar è un po’ più speciale: allo start si è presentato un pilota italiano decisamente “fuori categoria”, Nicola Dutto. https://www.youtube.com/watch?v=9SyA2eiHNeMChi è Nicola Dutto?Il suo nome potrà non dire nulla ai più, ma la sua impresa è eroica e merita una spiegazione. Campione italiano ed europeo negli anni 2004 e 2009, Nicola è caduto rovinosamente durante la tappa italiana della Baja, nel marzo 2010 a Pordenone. Una caduta fatale: ha riportato danni permanenti alla colonna vertebrale e perso completamente l’uso delle gambe. Invece di gettare la spugna, però, Nicola ha superato il trauma, fisico e psicologico, e dopo un periodo di riabilitazione ha ricominciato a correre in moto (con ottimi risultati, peraltro). Fino ad arrivare a oggi, 2019, a correre la Dakar, emblema delle gare in fuoristrada.E chi lo fermaNulla sembra poterlo fermare né intimorire: per ottenere la licenza ha dovuto rivolgersi in Spagna, poiché l’Italia non ha sostenuto la causa. La prima di molte difficoltà: “Per affrontare la Dakar ho una KTM equipaggiata con uno speciale roll-bar di protezione, sviluppato da me personalmente, mentre sul manubrio ho degli speciali pulsanti per comandare cambio, acceleratore e freni. Io sono in realtà fissato alla moto e naturalmente non correrò solo. Condividerò infatti questa avventura con altri tre piloti che mi accompagneranno e che sono in classifica, proprio come me. È un lavoro di squadra. Impaurito? Nulla mi spaventa”.Se volete saperne di più, l’intervista di Claudio Percivalle continua sul sito Corsedimoto.