Attingi alla tradizione. Prendi spunto dal passato. Segui una linea già tracciata. Poi, un bel giorno, svuoti una damigiana di Tavernello e decidi che farai impallidire il mondo. Realizzando una Z06 che nulla ha a che vedere con la propria antenata.
Derivata da C7 Stingray, settima generazione della muscle car americana, l’inedita Z06 rinnega il V8 aspirato di 7.011 cc (serie LS7) caratteristico del precedente modello, accreditato di 513 cv e 64,9 kgm, in favore del V8 6.2 (LT4) a fasatura variabile e iniezione diretta di benzina appannaggio di C7 base, sovralimentato però mediante compressore volumetrico (anziché aspirato) così da erogare 625 cv e 87,9 kgm invece degli originari 460 cv e 63,6 kgm. Una “cura” che evoca un nome mitico: ZR1. Interpretazione estrema del tema Corvette (C6), mossa anch’essa da un poderoso V8 6.2 Supercharged e accreditata di 647 cv e 83,5 kgm. Z06 MY15 che, peraltro, con ZR1 condivide la lubrificazione a carter secco anziché umido. Il propulsore LT4, come accennato, si avvale dell’operato di un compressore volumetrico, più precisamente un’unità Eaton R1740 da 1,7 litri in grado di lavorare a 20.000 giri/min – 5.000 giri più veloce rispetto al componente appannaggio di ZR1 – grazie a dimensioni particolarmente contenute che favoriscono la rapidità di riposta alle pressioni dell’acceleratore.
Non di solo motore si vive. Esiste anche la trasmissione. Se la “vecchia” Z06 adottava unicamente un cambio manuale a 6 rapporti, il nuovo modello consente di optare per una soluzione manuale a 7 marce o, prima assoluta, una trasmissione automatica a 8 rapporti GM del tipo a convertitore di coppia gestibile mediante levette al volante. Quest’ultima una vera e propria esclusiva – C7 Stingray deve infatti “accontentarsi” di un’unità a 6 marce – che la Casa americana ritiene meno complessa e pesante nonché più rapida persino della soluzione Porsche a doppia frizione PDK a 7 rapporti. Il guanto di sfida è lanciato!
Se da un lato non cambia l’impianto frenante, composto da dischi autoventilanti e baffati in acciaio anteriori da 370 mm di diametro e posteriori da 365 mm sui quali lavorano pinze a 6 e 4 pistoncini, dall’altro cresce nettamente l’ampiezza delle carreggiate (+56 mm all’avantreno, +80 mm al retrotreno) così da ospitare cerchi in lega rispettivamente da 19 e 20 pollici abbinati a pneumatici ultra ribassati 285/30 e 335/25. Non costituiscono una novità le appendici aerodinamiche in carbonio, più precisamente splitter anteriore, minigonne e alettone, appannaggio anche della “vecchia” Z06. Analogamente a C7 Stingray, è possibile optare per sedili con struttura in magnesio della serie GT, più confortevoli, oppure Competition Sport, orientata alla pista.
Per gli incontentabili è previsto il pacchetto opzionale Z07 Performance, votato ai track day. Cresce il carico aerodinamico, grazie principalmente allo specifico alettone a incidenza variabile, e debuttano sia dischi carboceramici Brembo da 394 mm di diametro all’avantreno e 390 mm al retrotreno, sia pneumatici semi racing Michelin Pilot Super Sport Cup. Gli unici elementi immutati rispetto al passato sono lo schematismo delle sospensioni, a triangoli sovrapposti in corrispondenza d’entrambi gli assali, e gli ammortizzatori a smorzamento magnetoreologico, mentre deriva da C7 Stingray il Driver Mode Selector che consente d’adattare in base a diversi programmi di marcia l’operato del launch control, del controllo di stabilità e trazione nonché del differenziale autobloccante (meccanico) a gestione elettronica.
La precedente Z06 aveva fatto ricredere persino gli scettici in merito alla capacità degli Americani di realizzare sportive “vere”, efficaci in ogni frangente e non solamente mosse da motori monstre. Ora la nuova Z06 promette di spingersi oltre. Sfidando apertamente le supercar europee. Porsche GT2 (991) in primis…
Il video di presentazione di Z06 MY15
http://youtu.be/kfhBg5O9i2U