La signora è in grande forma! Mercedes-Benz Classe C MY14 perde 100 kg rispetto al passato pur crescendo sensibilmente nelle dimensioni, nella raffinatezza degli interni e in sportività. Portandosi a un passo, piccolissimo, dalla sorella maggiore Classe E. Permettendosi di guardare dritta negli occhi persino sua maestà Classe S.
La linea è inedita, ma conserva alcune analogie con il passato. Il frontale, ad esempio, si conferma disponibile in due configurazioni: sportiva, con la Stella al centro della mascherina, oppure elegante, riservata alla sola versione Exclusive, forte del fregio distintivo d’ogni Mercedes svettante all’estremità del cofano motore. Ciò che cambia radicalmente – e questa sarebbe già di per sé una novità per Mercedes, solitamente conservatrice con le proprie berline dai grandi volumi di vendita – è l’abitacolo. Specie la consolle, che saluta per sempre la nutrita serie di pulsanti e le linee squadrate tipiche della precedente generazione per abbracciare un design moderno, razionale, decisamente gradevole. Con uno sguardo rivolto addirittura al futuro, legato al display (da 7” o 8,4”) sospeso al centro della plancia. Una rivoluzione! A maggior ragione per una vettura che, sino a d ieri, sembrava evolvere ad andatura bradipesca, mentre ora si è esibita in uno scatto da Wile E. Coyote.
Sarebbe stato più facile scommettere sulla vittoria del Fanfulla in Champions League, piuttosto che immaginare bocchette d’aerazione sportive a bordo di Classe C. Eppure, è realtà. L’auto del cummenda… non è più per il cummenda. O meglio, non solo per lui. Il gap generazionale rispetto ad Audi A4, legato principalmente a grafiche e comandi del sistema d’infotainment tutt’altro che accattivanti, è stato cancellato con un sol colpo di spugna. Scatto evolutivo cui contribuisce il controller multifunzione al centro della consolle, sormontato da un touchpad con il quale gestire le funzioni telematiche mediante gesti o l’inserimento di lettere e caratteri. Pratico e intuitivo come uno smartphone. Una soluzione condivisa con Classe V, monovolume premium attesa al debutto nel 2014.
Berlina media? Classe C MY14 è prossima al passaggio di categoria. È infatti più larga di 4 cm e lunga di 9,5 cm rispetto alla generazione precedente; con 469 cm sopravanza Bmw Serie 3 (462 cm) e insidia Audi A4 (470 cm). Cambiamenti che incidono positivamente sullo spazio riservato ai passeggeri posteriori, mentre la capacità di carico cresce lievemente rispetto al vecchio modello (da 475 a 480 litri), allineandosi alle citate A4 e Serie 3 (480 l).
Realizzata sulla base di un’inedita piattaforma, la quarta generazione di Classe C si libera, come accennato in apertura, di 100 kg di zavorra grazie principalmente alla carrozzeria ibrida in alluminio. Un cambiamento che la candida a “piuma” della categoria. Sin dal lancio sarà disponibile con tre motori sovralimentati a iniezione diretta, omologati Euro 6 e dotati di sistema Start&Stop. Nel dettaglio, il 4 cilindri td common rail BlueTEC (a iniezione d’urea) di 2.143 cc, accreditato di 170 cv e 40,8 kgm (C220 BlueTEC, 0-100 km/h in 8,1” e 25 km/l), e i benzina di 1.595 cc, forte di 156 cv e 25,5 kgm (C180, 0-100 km/h in 8,2” e 20 km/l), e 1.919 cc, mosso da 184 cv e 30,6 kgm (C200, 0-100 km/h in 7,5” e 18,9 km/l). Unità cui s’affiancheranno in tempi brevi un piccolo 1.6 td da 115 e 136 cv, grande novità per Classe C MY14, e la nota variante biturbo da 204 cv del 2.1 td. Si completerà successivamente la gamma benzina, i cui vertici saranno rappresentati da un 4 cilindri 2.0 turbo a iniezione diretta da 238 cv e da un V6 3.0 biturbo da 333 cv.
Sempre più ammiraglia, sempre meno berlina media. Non a caso, analogamente a Classe E ed S verrà proposta in configurazione ibrida diesel (C 300 BlueTEC Hybrid) da 231 cv, caratterizzata dall’abbinamento del noto 4 cilindri 2.1 biturbo da 204 cv a un’unità elettrica da 27 cv. Binomio che promette una percorrenza media di 25,6 km/l. Meno rivoluzionario il reparto trasmissioni: al cambio manuale a 6 rapporti ottimizzato negli innesti si affianca il collaudato automatico a 7 rapporti del tipo mediante convertitore di coppia. Trazione, da tradizione, posteriore o integrale permanente (4Matic). Tradizione che trova conferma nello schematismo delle sospensioni Multilink al retrotreno, mentre all’avantreno debutta un inedito sistema a 4 bracci in luogo del McPherson caro alla precedente generazione.
La dotazione di serie prevede molle elicoidali e ammortizzatori telescopici a smorzamento regolabile in base ai programmi Comfort, Direct Control (mix tra sportività e comodità) e Sport; quest’ultimo foriero di un ribassamento dell’assetto di 15 mm. Optional le sospensioni pneumatiche Airmatic, per la prima volta disponibili per Classe C. Quanto a sicurezza, attinge a piene mani da Classe E ed S, potendo adottare il monitoraggio dell’attenzione del conducente, la frenata automatica in prossimità di una collisione imminente, il cruise control adattivo con gestione del volante e funzione “inseguimento” della colonna di veicoli che precedono sino a 60 km/h, l’assistente al mantenimento della corsia, il riconoscimento dei segnali stradali con allerta in caso di direzione di marcia errata e gli abbaglianti adattivi. Siamo davvero sicuri non si tratti di un’ammiraglia?
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