Forse CUPRA non è il più aggressivo dei nomi. Qualche osservatore distratto potrebbe abbinarlo a un prodotto cosmetico che fa bene alla pelle. Per gli appassionati di auto, però, la sigla CUPRA ha un significato ben preciso: da 13 anni è l’acronimo di CUP RAcing, il massimo della sportività secondo Seat. Era il 2000 quando la Casa di Martorelles decise che era giunto il momento di avere una gamma di auto sportive. La prima a fregiarsi della sigla CUPRA fu proprio la Ibiza, modello che oggi, a 13 anni di distanza, si presenta agguerrito come non mai in quello che ormai possiamo considerare il segmento delle “bombette” di segmento B.Dopo qualche anno passato a parlare solo di scarichi profumati alla vaniglia ed ecologia (importantissima ma forse priva di quell’appeal che serve ad attirare l’attenzione) un po’ di sana sportività sta tornando sulle strade. Forse le Case si sono rese conto che modelli come questi possono riaccendere la passione dei giovani (il cliente tipo ha meno di 29 anni) e ci stanno dando dentro. Lo certificano i modelli (Peugeot 208 GTi, Renault Clio RS 200 in primis) che un po’ tutti stanno lanciando in un mercato in cui Seat certamente non vuole restare a guardare.La ricetta della nuova Ibiza CUPRA è quella ormai nota per le auto di questo tipo: dimensioni compatte (4,055 m la lunghezza della Ibiza), cilindrata giù, in ossequio all’ormai obbligata regola del downsizing, cavalli su grazie alla sovralimentazione che dà una gran mano. Nel caso della nuova Ibiza CUPRA addirittura parliamo di doppia sovralimentazione. Il piccolo 1.4 TFSI che alloggia sotto al suo cofano è, infatti, un piccolo gioiello di tecnologia che sfrutta un classico turbocompressore aiutato da un compressore volumetrico azionato magneticamente, per ottimizzare l’efficienza del motore. Non è un caso che per il 1.400 della Ibiza CUPRA, gestito da un cambio DSG a 7 rapporti (di serie e unica soluzione disponibile), sono dichiarati 180 cv e ben 250 Nm di coppia disponibili da 2.500 a 4.500 giri, ma anche consumi di soli 5,9 litri per 100 km ed emissioni di CO2 pari a 139 g/km.Attorno a questo motore Seat ha costruito un’auto sportiva si ma non troppo vistosa. Abbandonati orpelli inutili come spoiler o profili aerodinamici, le sportive di ultima generazione “vestono” bene anche in centro città e passano quasi inosservate. Il condimento della Ibiza CUPRA arriva da cerchi ribassati da 17 pollici calzati 215/40-17, dall’impianto frenante maggiorato (dischi da 288 mm e 230 mm, con pinze AP a quattro pistoni personalizzate Seat), e da pochi altri “segni” come la scritta CUPRA sul portellone, lo scarico centrale e il frontale con ampie griglie di aerazione.La CUPRA è il top di gamma per la famiglia Ibiza e per questo motivo l’allestimento è molto completo; di serie nei 21.950 euro richiesti troverete i fari bixeno con luci diurne a led, il differenziale elettronico XDS, l’impianto Climatronic, i vetri posteriori oscurati (potrebbero mancare?), la pedaliera in alluminio, volante e cambio rivestiti in pelle, sedili sportivi. A richiesta potrete avere il nuovo sistema Seat Portable System che sfrutta uno schermo da 5 pollici (è lo stesso utilizzato per la Volkswagen UP!) touch screen multifunzione.DRIVEPer il lancio della nuova Ibiza CUPRA Seat ha fatto tutto in casa: un bel giro nei dintorni di Barcellona, tra autostrada e traffico, e soprattutto una nutrita dose di curve su cui poter saggiare le qualità della nuova compatta sportiva. La Ibiza accoglie il driver a bordo in un abitacolo sobrio senza troppi fronzoli. Qualche plastica un po’ croccante e una consolle centrale più sobria che appariscente fanno parte del gioco, trattandosi di Seat. Certo che spendendo quasi 22.000 euro si potrebbe pretendere qualcosina in più, ma perlomeno la CUPRA arricchisce l’offerta con il Seat Portable System che riesce a offrire molte informazioni utili. Tuttavia è sotto il cofano che si nasconde il vero plus della Ibiza CUPRA, il quattro cilindri TFSi che è un piccolo fenomeno di tecnologia e prestazioni.Va così bene che si finisce per dimenticare troppo presto che alla fine è “solo” un 1.400. Grazie alla doppia sovralimentazione riesce ad offrire prestazioni entusiasmanti, sopperendo con il volumetrico al cronico vuoto ai bassi tipico di motori turbo di piccola cilindrata così spinti. Il risultato è una spinta corposa e costante fin dai regimi più bassi, con una coppia favorevole e ben spalmata nell’arco di regime utile. Accoppiato all’eccellente cambio DSG a 7 marce questo motore manifesta la sua doppia personalità secondo la condizione di guida. Vuoi andare a spasso? DSG in posizione “Drive” e vai in souplesse con marce innestate a raffica a regimi molto bassi, la settima innestata dopo poche centinaia di metri e il motore che a velocità Tutor gira a soli 2.800 giri.Ti prendono i 5 minuti? Inizia pure a smanettare con i paddle al volante e i 180 cv arriveranno pronti, accompagnati da cambi marcia velocissimi e da un rombo deciso che invade l’abitacolo grazie a un apposito amplificatore di sound studiato da Seat. Le prestazioni dunque ci sono tutte: il motore spinge forte ma grazie alla “staffetta” tra volumetrico e turbo non sentirete mai il “calcio” nella schiena, piuttosto avrete una spinta costante che fa sembrare la Cupra quasi meno potente di quello che è in realtà. Basta però guardare quanto veloce sale il tachimetro per rendersi conto di quanto spinge: in fondo sono 180 cv, piazzati su un corpo vettura piuttosto leggero (1.259 kg in ordine di marcia con driver). In 6.9 secondi sarete proiettati a 100 km all’ora da fermo e potendo vedrete i 228 all’ora di velocità massima.Di contorno, Seat ha costruito per la CUPRA un assetto più che azzeccato. L’Ibiza non è una di quelle sportive che spacca la schiena, la rigidità la senti solo quando attraversi gli odiati dossi di rallentamento, dove gli pneumatici molto ribassati non copiano granché. Andando a spasso il comfort è più che buono, le sospensioni riescono ad essere comode e più che il sound del motore nell’abitacolo arriva il rumore di rotolamento degli pneumatici e qualche fruscio aerodinamico.Però quando inizi a spingere la Ibiza Cupra ti asseconda: rollio limitato, retrotreno che “segue” al meglio la traiettoria impostata e precisione nella definizione della linea (anche se lo sterzo resta un po’ “vago”, e oltretutto il volante ha a mio parere un diametro un po’ troppo abbondante) fanno sì che ci si riesca a divertire. Anche i freni assecondano questo comportamento sportivo: non sono tra quelli che “inchiodano” appena tocchi, la pressione che va esercitata sul pedale è consistente ma con la giusta forza ci sono ottima potenza e anche grande modulabilità. Un impianto in sintonia con il carattere della nuova sportiva di Martorelles.