In Francia lo chiamavano Amédée ma in realtà Gordini si chiamava Amedeo ed era nato a Bazzano, paesino dell’Appennino tra Modena e Bologna, nel 1899. C’è quindi tanta Italia nel marchio che da decenni griffa le auto più sportive dell’azienda di Boulogne-Billancourt, come la Twingo che abbiamo provato
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La prima serie Twingo del 1993 fu geniale, per l’adozione di alcune soluzioni particolarmente innovative, al punto che ne nacque un vero e proprio segmento di successo, quello delle utilitarie monovolume. Twingo è giunta ora al restyling della Serie II e, all’interno della gamma, Renault ha da poco inserito anche una versione tutto pepe.Quello delle “piccole pepate” è un segmento che ebbe un grande successo negli anni ’80: basti pensare alla Fiat Uno o alla Y10 Turbo, per restare ai sogni proibiti dei diciottenni italiani; anche oltralpe Renault e Peugeot sfornarono in quegli anni molti modelli caratterizzati da potenze incredibili, se rapportate al peso molto contenuto, grazie all’utilizzo dei turbo compressori.La Twingo Gordini, con i suoi 980 kg di peso e 102 cv di potenza, ci rimanda direttamente ai gloriosi anni del turbo e non fa proprio nulla per nascondere la sua vocazione sportiva, a partire dal look.Ecco allora due vistose bande parallele che corrono lungo tutta la carrozzeria, dal cofano fino al portellone posteriore, molti rimandi al mondo del tuning, come il frontale aggressivo, lo spoiler posteriore e i cerchi in lega diamantati, solo per citare gli elementi corsaioli più appariscenti.
Anche gli interni della Twingo Gordini sono stati studiati con continui richiami all’allestimento GT: i sedili (bicolore) molto avvolgenti, il volante ergonomico e la pedaliera in alluminio ad esempio rimandano direttamente al mondo delle competizioni sportive.
Il motore della Twingo Gordini è un 4 cilindri, Euro 5 di 1.149 di cilindrata ed è accreditato di ben 102 cavalli di potenza massima, che sono in grado di spingere l’auto fino a 189 km/h.
Oltre a una forte caratterizzazione sportiva, la Twingo Gordini ha una ricca dotazione di serie, che comprende radio CD MP3 con Bluetooth e USB, poggiatesta anteriori regolabili, sedili posteriori indipendenti scorrevoli, retrovisori esterni elettrici, cruise control, climatizzatore automatico, chiusura centralizzata con telecomando inserito nella chiave, alzacristalli elettrici, ABS con EBV, airbag laterali torace e frontali per conducente e passeggero e cinture di sicurezza a tre punti.
La Twingo Gordini costa 13.950 euro chiavi in mano.
DRIVESalendo a bordo della Twingo si resta sempre sorpresi dall’ottima abitabilità (sono quattro i posti per cui è omologata), nonostante le ridotte dimensioni esterne (la Twingo è lunga 3.607 mm, larga 1.654 e alta 120). Davanti si sta bene, ma è lo spazio a disposizione di chi viaggia dietro a stupire tanto che si riesce addirittura ad accavallare le gambe. I sedili posteriori singoli infatti scorrono longitudinalmente per ben 22 centimetri. Inoltre quando non serve spazio per le gambe dei passeggeri posteriori, la regolazione longitudinale dei sedili può essere sfruttata per aumentare la capacita di carico del bagagliaio, che raggiunge i 275 litri a filo della cappelliera.
Ma veniamo al pezzo forte di questa Twingo Gordini, il comportamento stradale: l’auto è decisamente molto stabile in ogni situazione, frutto di scelte di taratura delle sospensioni piuttosto rigide, anche se non estreme. In tal modo si è riusciti a ridurre al minimo beccheggio e rollio, senza però pregiudicare eccessivamente il comfort di marcia. Gli inserimenti in curva e i cambi di direzione sono fulminei, grazie soprattutto alle dimensioni ridotte: il retrotreno segue sempre senza sorprese i comandi del volante; si avverte invece un certo sottosterzo nella guida sportiva.
Il motore dà grandi soddisfazioni: i 102 cavalli di potenza, abbinati al peso contenuto, consentono alla Gordini un’accelerazione da auto di categoria superiore (9,8 secondi per passare da 0 a 100 km/h). Il motore allunga bene ma non solo: la coppia massima si raggiunge ad appena 3.500 giri e questo consente una guida piacevole anche usando le marce alte, ad esempio nel misto veloce.
Il cambio, manuale a cinque rapporti, è fluido, con corse non troppo lunghe e rapporti ravvicinati che favoriscono lo spunto. Gli innesti invece sono un po’ secchi.
In autostrada, la mancanza della sesta marcia e l’insonorizzazione forse limitata, la rendono invece un po’ rumorosa. La frenata è sembrata molto buona, anche se per l’asse posteriore ai più moderni dischi è stato preferito un economico impianto a tamburi.
Nonostante il peso contenuto, le buone prestazioni della Twingo Gordini si pagano un po’ in termini di consumo: guidando con lo stile di guida che l’allestimento speciale ispira, abbiamo registrato un consumo di circa di 9 km/l; senza premere al limite sull’acceleratore si riesce invece tranquillamente a percorrerne 14/15.