Non chiamatele SUV, soprattutto in presenza dei rispettivi proprietari: potrebbero prenderla molto male. Queste sono fuoristrada autentiche, offroad dure e pure. Macchine costruite a partire da un telaio a longheroni e traverse, dotate di sospensioni a prova di mulattiera, trasmissioni capaci di farle avanzare anche quando una sola ruota ha grip (pure se poco). Suzuki Jimny e Mercedes Classe G, dunque. A poterselo permettere, bisognerebbe averle entrambe.
Stessa filosofia, clienti molto diversi
Su scale dimensionali ben diverse, la giapponese e la tedesca sono accomunate da tantissimi elementi. Eppure, i rispettivi clienti sono agli antipodi. Boscaioli, cacciatori, pescatori per la prima. Calciatori, professionisti (avvocati, notai, medici) col pallino delle auto per la seconda, soprattutto in versione AMG da circa 600 cv. Il tutto, ovviamente, con qualche sfumatura. La Jimny, soprattutto l’ultima generazione, ha convinto non pochi (ex) clienti di citycar e utilitarie, che la usano in città. La Classe G conserva uno zoccolo duro di appassionati di offroad estremo, ormai sempre più rari, che ovviamente si orientano sulle versioni più razionali e non sulla AMG.
Classe G: per l’esercito
La guerra, tutte le guerre, sono una tragedia per il genere umano. E’ innegabile però che diano una forte spinta all’industria e all’ingegneria, alla ricerca di mezzi e soluzioni per sopraffare gli avversari. Il discorso vale anche in ambito automobilistico ed è proprio questo che rende la Classe G (progettata per volere dello Scià di Persia, negli anni Settanta uno dei maggiori azionisti di Mercedes, per rinforzare il proprio esercito) il mito indissolubile – e indistruttibile – che è dal 1979 a oggi.
Jimny, offroad alla giapponese maniera
Più curioso ancora, forse, il caso della Jimny (che prende questo nome nel 1997, prima si chiamava LJ e SJ). Suzuki, attorno alla metà del secolo scorso, è nota come specialista delle Kei car, le macchine molto piccole su cui il Governo eroga degli incentivi con la finalità di ridurre la congestione delle città, esageratamente congestionate. Detto questo, al termine della Seconda Guerra Mondiale, le fuoristrada (Jeep Willis, Land Rover Defender, Toyota Land Cruiser e Nissan Patrol) si stanno ricavando un loro spazio. Ecco dunque che Suzuki decide di adeguarsi alla tendenza, ma fedele al proprio credo: in scala ridotta.
Qualche numero per dare un’idea
Per capirci sulla differenza fra le due auto, leggetevi questi dati. La lunghezza: 3,65 metri per la Jimny, 4,82 per la Classe G. E poi, nell’ordine: 1,72 metri di larghezza contro 1,97. Gli angoli caratteristici vedono invece la giapponese nettamente favorita: attacco – dosso – uscita sono pari, rispettivamente, a 37° – 28° – 49°. La Classe G si deve fermare prima: 30° – 25,7° – 31°.