La sala numero due, allestita alla Triennale di Milano fino al 27 maggio 2018, è pervasa dal suono delicato e allo stesso tempo sferzante della matita di Sir Alec Issigonis, il designer che l’ha progettata. Era il 1959 quando la MINI in versione Classic debuttò sul mercato. Portava in dote consumi di carburante ridotti, dimensioni contenute fuori e tanto spazio dentro per accogliere quattro passeggeri e bagagli al seguito. Punti di forza che ancora oggi la fanno spiccare nell’olimpo delle vetture più amate e desiderate.Un mito che viaggia nel tempo Per illustrare la storia dell’inglesina in una sorta di viaggio a tappe nel tempo il Gruppo BMW ha inaugurato ieri in anteprima europea la mostra “Don’t Need A Title. MINI, Inspired by Origins”. E non c’è nulla di strano se l’allestimento non ha un titolo, perché la MINI è un’icona che non ha bisogno di presentazioni. A parlare sono i fatti, da ben 59 anni, con l’importante contributo di John Cooper, vincitore di due titoli mondiali per costruttori di Formula Uno, che nel 1961 lanciò appunto la prima MINI Cooper e, negli anni 2000, l’acquisizione del marchio da parte del Gruppo BMW, che ne ha accresciuto il carisma e confermato il successo a livello planetario.Il MINI percorso della Triennale si compie in quattro sale, da visitare senza fretta durante la pausa pranzo o se ad esempio ci si trova nei paraggi per l’imminente Fuorisalone. La prima sala “Sky Above”, mette in evidenza il rapporto tra la vettura e le esigenze urbane con le sue soluzioni salvaspazio. La sala successiva, come accennato, rende invece omaggio al suo creatore, Alec Issigonis. Proseguendo il cammino ci si imbatte in “Mirrors&Stars”, a sottolineare l’innegabile appeal della quattro ruote per personalità del calibro di John Lennon, Clint Eastwood, Rowan “Mister Bean” Atkinson, Twiggy e Raffaella Carrà. In linea con i tempi (di selfie), adulti e bambini possono scattare foto in pose plastiche accanto al maxi poster della star nostrana e pubblicarle sul social prediletto. In esposizione anche la famosa MINI millerighe (ben 86!) firmata dallo stilista e designer inglese Paul Smith. “In the making” è invece l’installazione che racconta delle molteplici possibilità di personalizzazione dell’auto, una delle caratteristiche vincenti su cui poggia il brand.C’è anche la MINI del futuro Per la prima volta in Italia, e in esclusiva nel tempio milanese dell’arte, la MINI Vision Next100 Concept (leggi qui il nostro articolo), il contributo del brand alle celebrazioni dei 100 anni del Gruppo BMW e un assaggio concreto di ciò che ha in mente la Casa di Monaco in fatto di mobilità del futuro.La mostra “Don’t Need A Title. Mini, Inspired by Origins” è aperta fino al 27 maggio, in questi orari: dal 12 al 15 aprile 10.30-20.30; il 17 aprile dalle 10.30 alle 00.00; dal 18 al 22 aprile 10.30-22.00; dal 24 aprile al 27 maggio: 10.30-20.30. L’ingresso è gratuito.