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Infiniti Prototype 9: sotto mentite spoglie

L’abito non fa il monaco. Mai affermazione fu più vera, specie nel caso della concept Infiniti Prototype 9, presentata in occasione del Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, in California, e forte di una linea ispirata alle monoposto degli Anni ’30 e ’40. L’aspetto, come accennato, non deve però trarre in inganno: il “cuore” è decisamente contemporaneo, dato che sottopelle agisce un motore elettrico da 148 cv.Infiniti Prototype 9 staticaTelaio a traverse e longheroniOmaggio alla maestria dei battilastra di un tempo, la Prototype 9 si avvale di una carrozzeria in acciaio realizzata interamente a mano e abbinata a un classico telaio a traverse e longheroni dello stesso materiale. Quanto al motore, collocato anteriormente, si tratta di un’unità a zero emissioni in grado di erogare 148 cv e 320 Nm di coppia, complice una moderna batteria agli ioni di litio. La trazione, coerentemente con le vetture degli Anni ’30 e ’40 cui la monoposto giapponese s’ispira, è posteriore. La trasmissione monomarcia e il peso contenuto in 890 kg contribuiscono a prestazioni di tutto rispetto: scatta da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi e raggiunge una velocità massima di 170 km/h.Carrozzeria battuta a manoUna concept moderna, ma dal carattere “terribilmente” rétro. Anche nella realizzazione. I mastri carrozzieri del Design Studio di Atsugi, in Giappone, per la Prototype 9 hanno infatti attinto a tecniche d’altri tempi, battendo a mano le lastre d’acciaio una a una così da evocare le storiche “Frecce d’Argento” – Mercedes e Auto Union – che mietevano successi in pista e su strada a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta. Se solo fosse esistita a quei tempi, l’Infiniti, divisione di lusso della Nissan, avrebbe realizzato in questo modo le proprie monoposto da corsa.Infiniti Prototype 9 costruzione

 

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