Quando si pensa a BMW, una delle prime cose che vengono in mente è sicuramente la trazione posteriore, una vera bandiera del marchio. Tuttavia, la Casa di Monaco vende da tempo tanti esemplari anche a trazione anteriore o integrale, più di quanti a volte si pensi. Questi ultimi, in particolare, rappresentano oggi ben il 39% del totale delle immatricolazioni di BMW. Molti appartengono chiaramente alla famiglia X ma anche per le berline di fascia più alta la trazione integrale è una scelta frequente. In particolare, ora c’è molto ottimismo per il successo della nuova Serie 5 xDrive, che entra a gamba tesa nel segmento E strizzando l’occhio agli amanti della guida.
I virtuosi del controsterzo continueranno forse a difendere a spada tratta la trazione posteriore. Tuttavia una berlina con il portamento e l’aplomb della Serie 5 (per non dire la massa, comunque scesa di un centinaio di kg ha rispetto al passato…) merita di essere portata in modo composto, senza manovre sopra le righe e con una guida pulita. E non è un caso che, in occasione del lancio della nuova generazione, BMW abbia deciso di proporre la Serie 5 xDrive anche con l’opzione dell’Integral Active Steering, prima riservato alle sole 5 a trazione posteriore e fino a questo momento abbinato alla trazione integrale solo sulla Serie 7.
Dietro questo nome si cela un raffinato sistema di quattro ruote sterzanti a comando elettromeccanico, capace nel contempo di variare anche il rapporto tra i movimenti dello sterzo e quelli delle ruote anteriori in funzione della velocità. Dopo un primo assaggio in occasione della presentazione generale della gamma Serie 5, ho riprovato in modo più approfondito una 530d xDrive con Integral Active Steering su un terreno molto difficile, ovvero sui passi dolomitici attorno alle Tre Cime di Lavaredo, dai quali questa BMW è uscita a testa altissima.
La prima cosa che colpisce alla guida della 530d xDrive così equipaggiata è proprio il funzionamento dello sterzo. A bassa velocità si riesce a manovrare muovendo le mani molto meno del solito sul volante. Basta girarlo appena per ottenere risultati notevoli e vedere la macchina svoltare con decisione. I fattori che entrano in gioco sono diversi: a bassa velocità le ruote anteriori si muovono più di quanto farebbero normalmente senza l’Integral Active Steering, grazie a un motorino elettrico che amplifica il lavoro del pilota. Nel contempo, le ruote posteriori girano a loro volta ma in direzione opposta rispetto a quelle anteriori. Sulla carta si tratta di un movimento da poco, al massimo di tre gradi, ma sono quelli che fanno la differenza, rendendo la coda più svelta a completare il suo lavoro. L’effetto per il pilota non è poi così diverso da quello che si verrebbe a creare accelerando un po’ con una trazione posteriore. Qui però tutto avviene in modo più scientifico, puntuale e preciso, a prescindere dall’acceleratore senza bisogno di ulteriori correzioni. Fino a 60 km/h, il posteriore sembra fare una specie di delicato girotondo, tracciando le traiettorie con il rigore di un compasso. Da questo punto di vista i tornanti di montagna sono un ottimo banco prova: la 530d xDrive li percorre come se fosse su binari. senza scomporsi neppure quando le ruote incontrano rivoli d’acqua o chiazze di neve. E nella stragrande maggioranza dei casi non serve neanche spostare le mani dalla classica posizione della 9.15 per percorrere la curva.
Con il salire della velocità, invece, le ruote posteriori prendono – e non solo per modo i dire – una piega diversa. Dagli 80 km/h in su si muovono infatti in fase con quelle anteriori, regalando una stabilità eccezionale quando ci si sposta per fare un sorpasso su una statale, oppure, più in generale, nei cambi di corsia. In questi frangenti è come se la macchina scorresse lateralmente, a mo’ di alfiere sulla scacchiera, limitando il rollio e rendendo meno critica la fase di riallineamento. La cosa va a vantaggio di tutti, del pilota, che ha la sensazione di avere tutto sotto controllo anche nelle manovre fatte alla garibaldina, e dei passeggeri, che si sentono meno sballottati nei cambi di direzione.
Sterzo e ruote posteriori sono controllati da una centralina elettronica, che gestisce in modo integrato anche il controllo della stabilità, i freni e la trazione integrale. Ciò le permette di intervenire in modo puntuale e chirurgico per stabilizzare la macchina e farle fare la traiettoria ideale in ogni frangente. Ce ne si accorge quando si battezza male una curva e si scopre che questa chiude all’improvviso, magari in condizioni di bassa aderenza. Normalmente si rischierebbe di andare larghi e sarebbe necessario fare correzioni delicate. Nell’era dei chip, invece, tutto è più facile, perché le centraline possono fare cose che l’automobilista vulgaris non si potrebbe nemmeno sognare, intervenendo in modo selettivo sui freni delle singole ruote e, appunto, facendo sterzare l’asse posteriore. Il tutto, tra l’altro, in modo discreto, senza che chi guida si senta esautorato. L’Integral Active Steering è a listino a 1.290 euro, soldi assolutamente ben spesi per gli amanti della guida pulita, che adorano pennellare le traiettorie, a prescindere dalla motorizzazione scelta. Certo, il consiglio di lasciarsi tentare vale ancor più parlando della 530d e a maggior ragione qualora si fosse orientati verso l’allestimento più sportivo M Sport, caratterizzato dall’assetto ribassato di 10 mm. In questo caso, infatti, si può contare su sospensioni molto controllate, che permettono di capitalizzare al massimo le caratteristiche del telaio e il baricentro riposizionato.