Esagerata. Estrema. La Kawasaki Z H2 è una delle regine del mondo delle Supernaked. Grazie al suo motore quattro cilindri, sovralimentato, ha prestazioni e numeri impressionanti: 200 cv, 137 Nm. E ciò che le mancava per scalare i vertici della categoria, lo ha guadagnato nella nuova versione SE.
PIÙ CONTROLLO
Chi aveva qualcosa da ridire sulla dotazione della Z H2, ora non avrà più argomenti. La SE 2021 ha infatti sospensioni elettroniche semi-attive Showa e pinze anteriori Brembo Stylema. Il gap con le prime della classe va così a colmarsi…
Si chiama KECS (acronimo per Kawasaki’s semi-active electronic suspension system), ed è il sistema che lavora di concerto con la tecnologia Skyhook di Showa per garantire il massimo piacere di guida. Tradotto in due parole, prestazioni e comfort.
La componente meccanica Showa è formata da una forcella SFF-CA (a cartuccia sigillata), con steli da 43 mm, e dal mono BFRC lite. Quella elettronica si affida invece a una valvola a solenoide a stadio singolo, sensori posizionati sulle sospensioni e una ECU. Questa centralina dialoga poi con la IMU (accelerazione e decelerazioni), la FI ECU (velocità delle ruote) e ABS ECU (pressione esercitata dalle pinze freno anteriori).
Il sistema quindi legge in tempo reale condizioni stradali e stile di guida, e ogni millisecondo, trasferisce queste in formazioni alla centralina elettronica che gestisce la risposta delle sospensioni per adattarle alla situazione. Naturalmente, il sistema si adatta alle impostazioni del riding mode impostato, così da non interferire con lo stile di guida.
L’altra novità, tecnica, è l’upgrade dell’impianto frenante. L’avantreno guadagna infatti una pompa Brembo, tubi in treccia e una coppia di pinze Brembo Stylema, il top dell’equipaggiamento stradale.
Rispetto alle pinze Brembo M4.32 della Z H2 standard, le Stylema sono più compatte e più leggere. Hanno quindi meno volume intorno ai pistoni e alle pastiglie, il che significa meno liquido e dunque una risposta più diretta. Inoltre, si raffreddano più rapidamente, grazie al maggior flusso d’aria sulle pastiglie e a un’apertura che facilita l’uscita del calore dal ponte centrale.