Chi ha la memoria lunga ed è appassionato della materia, ricorderà che accadde qualcosa di simile negli Anni 90. Fu infatti nella prima metà di quel decennio che il fenomeno Mountain Bike contribuì in modo significativo alla diffusione della bicicletta in Italia, con uno straordinario boom di vendite. Quasi trent’anni dopo, al termine di un anno molto difficile per il Paese, il mercato nazionale delle due ruote a pedale torna a sfondare il muro dei 2 milioni di pezzi venduti.
I numeri
Secondo le stime diffuse stamane da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), il 2020 è stato infatti un anno da record: sono cresciute le bici tradizionali (+14% sul 2019) con 1.730.000 pezzi acquistati e sono volate le eBike, che si sono fermate a 280mila, ma con un robusto + 44% rispetto all’anno precedente. Numeri che portano a 2.010.000 (+17%) il totale delle biciclette vendute durante i mesi così duramente segnati dalla diffusione del Covid-19.
Le ragioni del successo
E proprio le conseguenze della pandemia sono paradossalmente per l’associazione una delle ragioni di questo boom di vendite, come confermato dal presidente di ANCMA Paolo Magri, che “nella necessità di distanziamento, di mobilità sostenibile in ambito urbano, come anche nel desiderio di libertà e benessere” vede uno dei principali motivi del ritorno in sella degli italiani. Ma il successo del mercato fa i conti anche con l’introduzione del “bonus mobilità“ governativo, che – secondo ANCMA – “ha contribuito a sostenere in modo rilevante una domanda, che comunque seguiva un trend di crescita positivo già prima dell’operatività degli incentivi”.
Si tratta ora di capire cosa accadrà nell’anno in corso, che saluta finalmente l’arrivo della primavera, stagione che per tradizione decreta l’inizio del mercato.
I risultati eccezionali del 2020 devono rappresentare non un traguardo fine a sé stesso, ma il punto di partenza per passare dalla logica di incentivi all’acquisto a una prospettiva di incentivi all’utilizzo. Con un piano di attenzioni e investimenti sul piano culturale, delle infrastrutture, dello sviluppo del cicloturismo e per garantire la sicurezza di chi sceglie la mobilità dolce
Il settore
L’elaborazione dei dati raccolti da ANCMA fornisce anche una fotografia aggiornata sullo stato di salute del comparto in Italia. Quello del ciclo è un settore costituito da circa 250 imprese, in prevalenza PMI, eccellenze riconosciute a livello internazionale. Nel 2020 anche la produzione del comparto ha registrato complessivamente un segno positivo (+6% sull’anno precedente). Cresce quella delle eBike di 29 punti percentuali, mentre subiscono un lieve calo le importazioni e le esportazioni biciclette a trazione muscolare, segno che le aziende italiane hanno lavorato molto per soddisfare la domanda interna. Segno positivo invece sia per l’export che per l’import di eBike, rispettivamente +28% e +67%.
Mercato eBike
E proprio le biciclette a pedalata assistita si confermano un fenomeno di mercato in costante crescita. In soli cinque anni le eBike hanno infatti quintuplicato i dati di vendita, passando da poco più di 50mila pezzi annui ai 280mila del 2020. Si tratta di un’impennata che ha allargato la platea di fruizione e che apre ulteriori prospettive di sviluppo per l’industria del settore e la sua filiera.
L’importanza del negozio
Un ultimo dato riguarda infine le modalità d’acquisto. Nonostante la crescita e la diffusione del mercato online, il 2020 ha confermato il negozio specializzato come punto di riferimento per i consumatori sul territorio. ANCMA stima infatti che più del 70% dei 2 miliardi di euro di fatturato generato dell’intera rete di vendita durante l’anno sia venuto proprio dalle realtà commerciali più di prossimità.