World Bike. Il termine è subdolo. Spesso a quel termine “world” è associato un significato di “povero”, poco evoluto. Perché una moto (ma vale anche per l’auto visto che una delle prime world car fu la Fiat Palio), che deve andar vendere in tutto il mondo non può essere anche completa e tecnologica. KTM però si è messa d’impegno perché questo abbinamento venga meno.
Piccole di successo
Le sue “piccoline” hanno sfondato nel mondo (vendute in 70 Paesi) perché hanno un prezzo competitivo sì, ma anche perché non hanno minimamente tradito i dettami tecnico/stilistici degli arancioni. Basta guardare la KTM RC 390 (o anche la 390 Duke) e confrontarla con quanto offre il mercato nel suo segmento per capirlo. Telaio a traliccio, forcella a steli rovesciati con steli da 43 mm di diametro, pinza radiale. Non è un surrogato velleitario di una supersportiva, è una piccola sportiva con tutto quel che serve. Anche per correre. Volendo.
Rinfrescata
In 7 anni la RC ha fatto bene sui mercati del mondo, soprattutto, ovviamente in quelli emergenti in cui una monocilindrica 400 da 42 cavalli è una vera superbike. Qui da noi si è inserita nel filone delle moto per neopatentati A2, con più difficoltà anche perché la concorrenza in casa, quella della Duke è davvero forte. Oggi però con un ritorno (anche se piccolo) di attenzione verso semimanubri e carenature la RC 390 2022 appare ringalluzzita, anche perché nel frattempo KTM le ha donato una nuova carenatura (sicuramente più bella oltre che più protettiva) e ha messo mano al progetto in modo molto approfondito. Di fatto motore a parte (omologato Euro 5 e dotato di un airbox di maggior volume) sulla moto cambia tutto il resto.
Cosa cambia sulla KTM RC 390 2021
Il telaio, prima realizzato in un solo pezzo, ora ha il telaietto asportabile (buono per chi corre), la batteria si sposta da dietro al cannotto di sterzo nella zona centrale, il serbatoio cresce di capacità fino a 13,7 litri. Le sospensioni fanno letteralmente un salto di categoria con le nuove WP Apex, la forcella guadagna la regolazione dell’idraulica in compressione ed estensione (una per stelo). Ma è sulle ruote -interamente riprogettate- che in KTM hanno voluto esagerare togliendo addirittura 3,4 kg (1.7 e 1.7) in un punto strategico per la migliorare la maneggevolezza della moto. E dire che la KTM è già una piuma…
Più elettronica
Arrivano poi gli immancabili upgrade tecnologici che tutte le moto ricevono ormai ad ogni nuovo Model Year. Confermato l’acceleratore Ride by Wire (unica del segmento ad averlo), arrivano però il controllo di trazione (disinseribile ma non regolabile) e un ABS evoluto (e molto performante) che prevede anche la modalità supermoto. Arriva anche il Quickshifter bidirezionale, optional. Il cruscotto TFT si allinea a quello della KTM Duke. Bello, completo, leggibile, uno dei migliori della categoria. Insomma, dotazione da serie A, a cui possiamo anche aggiungere le leve al manubrio entrambe regolabili nella distanza.
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