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Jaguar: solo elettriche dal 2025. “Spirito pioneristico” e motivazioni economiche

Il marchio inglese anticipa di 10 anni (almeno) la normativa europea. Ecco perché 

Se ne parla da qualche settimana ormai: il Parlamento Europeo ha dato l’ok al divieto di vendere nuove auto con motore a combustione a partire dal 2035. Una posizione netta, forte, che qualcuno sta cercando di rimandare, se non altro. E poi c’è chi, come Jaguar, decide di anticipare tutto e tutti e, già nel 2025, venderà esclusivamente auto a batteria. La spiegazione ufficiale, com’era facile aspettarsi, è sui toni del trionfalismo ecologista: “Una scelta in linea con il nostro spirito pioneristico e innovativo e con la strategia Reimagine; puntiamo a stabilire nuovi parametri di riferimento in termini di qualità, tecnologia e sostenibilità” ha dichiarato Marco Santucci, CEO Jaguar Land Rover Italia.

I numeri di Jaguar e quelli di Land Rover

Date per certe le buone, anzi ottime intenzioni di chi gestisce il marchio inglese, la prima domanda che sorge spontanea è la seguente: se a muovere le decisioni sono lo spirito pioneristico e il desiderio di salvaguardare l’ambiente del Gruppo Jaguar Land Rover, perché allora non estendere tale virata tecnologica e commerciale anche al marchio Land Rover, visto peraltro che la coppia del motore elettrico è una vera manna, in offroad? In attesa di capirlo (non escludo di tornare su questo punto), vediamo intanto qualche numero. Nei primi 5 mesi del 2022, il Gruppo Jaguar Land Rover in Europa si è attestato a una quota di mercato dello 0,8%; 7.501 Land Rover e 2.182 Jaguar. Siamo nell’ordine dell’80% e del 20%, rispettivamente. Una differenza sostanziale.

Gli equilibri interni tra marchi più o meno profittevoli

C’è poi un altro grande fattore: la crisi dei semiconduttori ha costretto i Gruppi automobilistici a selezionare i marchi e le auto a cui destinare i pochi chip disponibili, dirottandoli ovviamente dove si generano i maggiori margini di guadagno. Lo fa per esempio il Gruppo Volkswagen, concedendo la corsia preferenziale a Porsche e Audi, galline dalle uova d’oro di famiglia. Lo fanno tutti persino all’interno di uno stesso brand, dando disco verde prima ai modelli di fascia alta e poi a quelli più “popolari”.

Non può che fare così anche il Gruppo JLR, come peraltro ha affermato lo stesso Adrian Mardell, Chief Financial Officer del Gruppo: “Indirizziamo i chip alle auto «giuste»”. Dove il “giuste”, mi permetto di interpretare, equivale a profittevoli: stiamo parlando di aziende private che devono generare guadagni e quindi è giusto e inevitabile che vengano effettuate scelte di questo tipo. Tra l’altro, siccome nessuno, al momento, sa dare certezze sul superamento della carenza di chip (la guerra in Ucraina non aiuta), ecco che portarsi avanti con il passaggio alle sole elettriche nel 2025 diventa una scelta anche economicamente molto sensata, per un marchio che – questo bisogna dirlo – è stato scelto già nel 2018 come bandiera del cambiamento del Gruppo inglese. È di quattro anni fa, infatti, la I-Pace, primo modello a batterie di sempre per Jaguar (e, per esteso, di Jaguar Land Rover).

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