Avete presente quel periodo di fine Anni 80, inizio 90, quando tutti conoscevano la Parigi-Dakar e le moto più desiderate erano le maxi enduro; le “repliche” delle navi del deserto che, ogni anno, in data 25 dicembre lasciavano Parigi per il continente nero alla ricerca di gloria? Tempi passati, la Parigi-Dakar non è più in Africa e le endurone con anteriore da 21″ non sono più le regine del mercato (anche se sono molto alte in classifica…). Le mode però ritornano, si sa, e come un boomerang dopo circa trent’anni, il 21″ a raggi che ha fatto innamorare migliaia di appassionati ha riguadagnato terreno a grandi passi nei listini delle Case e anche nel cuore di molti motociclisti.
Senza farvi la lista dei marchi che negli ultimi tempi, hanno riabbracciato questo genere di moto (tanto le conoscete già tutti), passiamo all’ultima arrivata. In maniera completamente inaspettata e con quel tocco modern-retrò che tanto piace adesso. In Suzuki hanno evidentemente deciso che è arrivato il momento di tornare a costruire una moto con il 21″ davanti. Date il benvenuto alla Suzuki V-Strom 1050DE, che tra forme e colorazioni rende omaggio all’iconica DR Big. Il miglior modo per la V-Strom per vfesteggiare i suoi primi 20 anni di carriera.
Due anime
Va bene, la novità più succulenta è senza dubbio la Suzuki V-Strom 1050DE, su questo siamo tutti d’accordo. Per il 2023 però la versione standard si aggiorna e si arricchisce di alcune componenti dei quali abbiamo sentito la mancanza nel nostro 1000 km con di qualche tempo fa. Sparita la XT, le versioni ora sono due, standard (ruote in lega e anteriore da 19″) e DE con ruote a raggi e anteriore da 21″. La dotazione è in fotocopia: l’equipaggiamento della versione con ruota anteriore da 19″ è presente anche sulla 1050DE, fatta eccezione per qualche differenza come il diametro delle ruote, il manubrio, le pedane e le sospensioni. Insomma, da questo momento la maxi enduro di Hamamatsu ha due anime, una da globetrotter affamata di asfalto e una da adventure fatta e finita desiderosa di sporcarsi di terra.
Suzuki V-Strom 1050 | Suzuki V-Strom 1050DE | |
Manubrio | Alluminio | Alluminio (più largo di 20 mm per lato) |
Pedane | Alluminio | Acciaio |
Sella | Regolabile (855 mm – 875 mm) | Fissa (880 mm) |
Ruota anteriore | Cerchio in lega – 110/80 R19 tubeless | Cerchio a raggi – 90/90 R21 con camera d’aria |
Ruota posteriore | Cerchio in lega – 150/70 R17 tubeless | Cerchio a raggi – 150/70 R17 tubeless |
Escursione forcella | 160 mm | 170 mm |
Escursione posteriore | 160 mm | 169 mm |
Parabrezza | Regolabile | Versione “short” fumé |
Luce a terra | 165 mm | 190 mm |
Controllo di trazione | 3 modalità + OFF | 4 modalità + OFF |
ABS | – | Disattivabile sulla ruota posteriore |
Motore
Il V2 di 90° da 1.037 cc resta praticamente identico a quello della precedente versione: la carta di identità racconta di 107 CV a 8.500 giri e 100 Nm a 6.000 giri. Numeri che di fatto, mettono la Suzuki V-Strom 1050DE, al netto delle differenze ciclistiche, faccia a faccia con la Honda Africa Twin 1100. Gli aggiornamenti per il 2023 interessano il cambio, le valvole di scarico e nel caso della 1050DE la catena, ma andiamo con ordine.
Il cambio, vede (finalmente) l’arrivo del quickshifter bidirezionale che permette di cambiare senza frizione. Il V2 di Hamamatsu è il primo motore della Casa a utilizzare delle valvole di scarico riempite di sodio per ridurre il calore nella camera di combustione al fine aumentarne l’efficienza e allungare la vita delle prime. Sulla Suzuki V-Strom 1050DE le novità relative al motore sono completate dalla catena più robusta e della leva del cambio, entrambe studiate per la guida in fuoristrada. La novità è però una rapportatura del cambio del tutto nuova. A fronte di un accorciamento del rapporto finale (la corona passa da 41 a 45 denti), cambiano anche il rapporto di prima e sesta marcia che si allungano.
Elettronica
Non si può certo dire che in Suzuki la gara per avere l’elettronica di ultima generazione sia una priorità; ad Hamamatsu la priorità è sempre e solo una: dotare le moto di componenti precisi, solidi ed efficaci. Questo significa che spesso e volentieri le “chicche” arrivano dopo rispetto ad alcuni competitor, ma una volta che arrivano, siamo abituati a un livello qualitativo decisamente alto. Per il 2023 sulla Suzuki V-Strom 1050DE e sulla V-Strom standard arriva la piattaforma inerziale. A dirla tutta l’IMU era già presente sulla versione top di gamma, che dal prossimo anno sarà l’unica disponibile, pur non chiamandosi più XT.
Ovviamente presente l’acceleratore elettronico Ride by Wire che unitamente all’IMU apre a una serie di features elettroniche che nobilitano la V-Strom e che ormai non possono mancare su questo genere di moto. Parliamo ovviamente dell’ABS con funzione cornering, Cruise Control e dei vari riding mode che cambiano il carattere del motore. Regolabile su più livelli anche il controllo di trazione che aggiunge la modalità Gravel Mode adatta all’utilizzo della moto in offroad. Per la guida in fuoristrada è possibile disattivare anche l’ABS sulla ruota posteriore.
Ciclistica
Partendo dal noto – e molto apprezzato- telaio perimetrale di alluminuo (ormai una rarità nel segmento) Suzuki ha lavorato sui rinforzi per aggiungere robustezza visto l’utilizzo più gravoso a cui la DE è sottoposta. La novità è ovviamente la ruota anteriore da 21″, che porta con se anche variazioni di interasse, avancorsa, inclinazione cannotto rispetto alla versione standard. E se la domanda che ci aspettiamo é: tubeless o camera d’aria? Ecco che Suzuki spiazza tutti mettendo una e l’altra. In che senso, vi chiederete? Nel senso che l’anteriore da 21″ adotta la camera d’aria, mentre la ruota posteriore a raggi da 17″ (perché non fare un 18 già che c’erano?) ereditata dalla precedente XT ha tecnologia Tubeless… a voi il commento.
Ovviamente si allunga la corsa delle sospensioni, le ruote della V-Strom 1050DE ora viaggiano per 170 mm (l’anteriore) e 168 mm (il posteriore). Rispetto alla versione standard cambia anche la posizione di guida che vede riposizionate le pedane e un manubrio differente, più largo. A livello di ergonomia e comfort, citiamo anche il nuovo cruscotto TFT e il cupolino che conferma la regolazione “dall’esterno”.