Domanda retorica: preferite un motore endotermico asfittico, strozzato nelle prestazioni e nel sound da una serie infinita di dispositivi anti inquinamento, oppure un elettrico, tendenzialmente più pimpante e silenzioso? Anche il più accanito sostenitore della combustione ha le sue belle difficoltà a sostenere la prima opzione. Questo discorso, sia chiaro, non vuole essere un endorsement senza se e senza ma alla mobilità a emissioni (locali) zero; solo, è per riportare alla realtà chi ogni tanto difende strenuamente il propulsore a benzina, persino quando è del tutto anonimo e indifendibile. Detto questo, se invece vai a toccare l’emblema di un marchio come Abarth – ovvero il motore come generatore di emozioni, oltre che di sound – beh, allora devi muoverti con molta cautela. Dato per scontato che il sound, qualora tu lo voglia generare, non può che essere elettronico, come minimo devi superare l’endotermico per prestazioni. Il che, se si parla di motori elettrici, accade quasi sempre.
10 CV in meno, 5 Nm in più di coppia. Perché?
Indovinate un po’ qual è il caso, uno dei pochi se non altro, in cui la variante elettrica si fa battere da quella a benzina? Proprio con l’Abarth 500e: 155 CV contro i 165 CV della 595 (la meno potente delle scorpioncine a benzina, che costa peraltro 26.300 euro contro i 43.000 dell’Abarth 500e). Non va molto meglio a livello di coppia: 235 Nm per l’elettrica, 230 Nm per la “tradizionale”; poca roba, soprattutto se si raffrontano le due a livello di massa. E poca roba anche in considerazione dei 3 decimi di vantaggio, nello 0-100 km/h, della 500e: 7 secondi netti contro 7,3. C’è però un “dettaglio”: i 7 secondi della 500e si ottengono solo quando la batteria è al di sopra del 90%; in pratica, 7 secondi one shot.
Meglio di niente, questo è sicuro, ma per indorare la pillola elettrica agli appassionati del marchio forse si poteva osare un po’ di più. Quanto all’architettura meccanica, il top sarebbe stato avere uno schema con motore e trazione posteriori; non tanto per fare chissà quali traversi, ma per dare allo sterzo un feeling più cristallino. Di questo però non si può fare una “colpa” ad Abarth, visto che l’unica piattaforma disponibile era quella della 500e e nessuna azienda al mondo ne avrebbe creata una apposta per la sua derivazione sportiva. A proposito, anche la batteria è la stessa della 500e, nella taglia più grande, quindi da 42 kWh per 250 km di autonomia dichiarata.
Tra schitarrate e rombo Abarth “registrato”
Ad Abarth va riconosciuto lo sforzo titanico messo in atto per riprodurre un sound degno di tale nome. Ecco dunque che, a ogni accensione o spegnimento della vettura, il sistema Key On-Off riproduce il suono di una chitarra all’interno dell’abitacolo. L’AVAS (Acoustic Vehicle Alert System) emette invece un “jingle” specifico, trasformando un freddo vincolo omologativo e normativo in un suono riconoscibile dagli appassionati dello Scorpione. Un “sound” che distingue la Nuova Abarth 500e dalle altre auto elettriche. Inoltre, la prima volta che si superano i 20 km/h, l’elettronica fa partire una “strimpellata” di chitarra. E non è tutto, perché la Abarth 500e può essere equipaggiata con il Sound Generator, che accompagna le prestazioni, riproducendo fedelmente il suono di un motore Abarth a benzina. L’effetto? Meglio vederlo all’opera dal vivo prima di esprimere giudizi.
Ricariche veloci
Per ridurre al minimo i tempi di fermo macchina, la Abarth 500e è dotata di un sistema di ricarica rapida da 85 kW che permette di accumulare energia per 40 km in meno di 5 minuti; l’80% dell’autonomia in soli 35 minuti. Per ricaricare a casa, è possibile installare una easyWallbox, una soluzione “Plug&Play” che si fissa alla parete, vicino ad una presa di corrente. Grazie alla connessione Bluetooth e all’app “MyEasyWallbox” è possibile configurare l’easyWallbox e monitorarne i parametri di funzionamento.