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Alfa Romeo Giulia Sportwagon: il mercato la vuole

Non prevista in origine, la versione wagon della berlina di Arese potrebbe debuttare entro la fine del 2017 per dare ulteriore slancio alle vendite Alfa Romeo.

Parola torna indietro. Quando venne presentata la Giulia, Alfa Romeo comunicò come la variante station wagon non fosse in programma. Non rientrava nei piani di breve periodo e non era nemmeno considerata strategica per dare impulso alle vendite del modello. Ora, a nemmeno un anno dalla nascita della berlina del rilancio del Biscione, la variante famigliare sembra essere imminente. Un cambio di passo, anzi un’inversione a U, degna del miglior Messi.A margine della conference call con gli analisti, in coda alla presentazione dei risultati del terzo trimestre del Gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles) da parte di Sergio Marchionne, sono emersi rumors che danno per certa l’entrata in produzione della Giulia wagon, secondo tradizione per la Casa di Arese denominata Sportwagon, entro la fine del 2017. Al momento non vi è alcuna conferma ufficiale, ma il gradimento della carrozzeria famigliare sul mercato europeo, specie tedesco, lascia propendere per un rapido via libera al progetto. All’opposto, rema contro quest’evoluzione della situazione lo scarso appeal delle station negli States, dove la Giulia è attesa a un imminente debutto, e in Cina, dove berline e crossover la fanno da padrone.La piattaforma Giorgio, sulla quale è basata la Giulia, verrà condivisa anche dalla SUV Stelvio, attesa all’unveiling a novembre al Salone di Los Angeles, e dalla Sportwagon, chiamata a competere in un segmento nel quale le principali rivali – vale a dire Audi A4, BMW Serie 3 e Mercedes-Benz Classe C – dispongono tutte di più varianti di carrozzeria. Il segmento delle famigliari, oltretutto, vale in Europa il 42% delle vendite tra le medie premium, mentre le berline non vanno oltre il 33%. Alla nascita della Giulia era stato preventivato un obiettivo annuale tra i 75mila e i 100mila esemplari, ma nei primi sette mesi dalla commercializzazione, avviata a maggio 2016, le immatricolazioni sono ferme a poco più di 5.100 vetture. Un risultato non eccezionale, pur tenendo conto dell’arrivo solo a settembre di Giulia nel Regno Unito. Gli USA, dove la berlina di Arese raggiungerà le concessionarie entro la fine dell’anno, e la Cina, dove sbarcherà nel primo quadrimestre del 2017, saranno l’ago della bilancia per parlare di un successo oppure di un flop.Al momento, Giulia è proposta in configurazione esclusivamente berlina con un 2.0 turbo benzina MultiAir da 200 cv e un 2.2 td Multijet II da 150 o 180 cv, cui si affianca la versione high performance Quadrifoglio, mossa dall’iconico V6 2.9 biturbo a iniezione diretta della benzina derivato dalla Maserati Ghibli, forte di 510 cv. A breve arriveranno sul mercato anche le varianti Veloce, dotate degli step da 280 cv del 2.0 turbo benzina e da 210 cv del 2.2 Mjt, e Business AE, pensata per le flotte. Alla classica trasmissione manuale a 6 marce si affianca il cambio automatico a 8 rapporti del tipo mediante convertitore di coppia, realizzato dalla tedesca ZF, mentre la trazione è posteriore o integrale Q4.

 

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