Auto elettrica: cosa ne pensano gli italiani?

Uno studio dell’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School fotografa il rapporto degli italiani con le BEV. Nel bene e nel male

Che nel nostro Paese le auto elettriche fatichino a conquistare clienti non è una notizia. Specialmente se si tratta di privati: i dati UNRAE (l’associazione dei marchi automobilistici esteri operanti in Italia) riferiti al periodo gennaio-novembre 2025 parlano di una quota di mercato del 5,3%; va un po’ meglio (7,4%) per le BEV acquistare da società ed enti. Per avere qualche termine di paragone, le vetture a benzina sono al 26,2% e inseguono a distanza le ibride (45,1%), mentre le diesel (5,6%) sono ormai surclassate da quelle a Gpl (14,7%).

Leapmotor T03

Ma cosa pregiudica il rapporto fra gli italiani e le BEV? Alcune risposte al quesito sono in una recente indagine realizzata dall’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School. Lo studio, realizzato con il supporto dell’intelligenza artificiale, è stato focalizzato sugli elementi che contribuiscono a formare la percezione dell’auto elettrica. Sono stati presi in esame due differenti campioni di automobilisti, uno composto da chi non viaggia a corrente e un altro formato da chi lo fa già. Ecco alcune fra le evidenze più interessanti emerse dalla ricerca.

BYD Atto 2

30 km al giorno: così fan tutti (o quasi)

Incominciamo da un dato che fa riflettere: quello dell’utilizzo medio effettivo della vettura. Fra gli automobilisti esaminati, il 90’% ha dichiarato di percorrere in media una trentina di km al giorno. Si tratta di una maggioranza schiacciante. Eppure, quasi la metà dei “neofiti” percepisce l’autonomia reale delle auto elettriche come un fattore critico. Un paradosso, considerato il tipo di utilizzo prevalente della vettura, ma tant’è. Coloro che invece hanno già esperienza con un’auto a batteria hanno un’idea ben diversa: circa 3 su 4 non nutrono preoccupazioni legate all’effettivo raggio d’azione.

Venditore mentre presenta un'auto elettrica in concessionaria

Il 32,4% vorrebbe concessionari più preparati

Ben 7 intervistati su 10 non prevedono di cambiare auto nei prossimi tre anni. Un dato che sorprende? Beh, fra la crisi economica che morde e i listini delle Case automobilistiche che sono lievitati negli ultimi anni, nemmeno troppo. Eppure i numeri raccontano anche di un 22,6% di potenziali clienti che, in presenza di condizioni più favorevoli, una EV la acquisterebbe subito. Il 32,4% del campione considerato della ricerca ritiene che i concessionari siano maggiormente preparati sulle auto tradizionali che su quelle a batteria. Di conseguenza, non sarebbero in grado di assistere in modo adeguato il cliente nella scelta né di aiutarlo ad analizzare i vantaggi e limiti della mobilità elettrica. C’è anche chi invoca il fai-da-te… con aiutino tecnologico: il 57,9% vorrebbe simulatori web chiari per capire se in termini di autonomia, costi e chilometraggi, una EV è realmente adatta alle proprie esigenze.

BMW iX

All’82% il “rombo” non interessa

Il 78% dei neofiti non teme che le EV risultino poco emozionanti da guidare. E non è nemmeno un problema l’assenza di un impianto di scarico che diffonde il “canto” del motore,come conferma l’82% del campione. Insomma, il mito che vuole l’auto elettrica come un prodotto senz’anima sembra, per l’appunto, solo un mito. Anche perché sono sempre 8 su 10 coloro che hanno risposto di non ritenere l’auto elettrica un prodotto “freddo” o privo di personalità.

Ricarica MGS5 EV 2025

L’intramontabile amore per le abitudini consolidate

Per il 38,2% dei non possessori, le BEV non sono ancora prodotti sufficientemente “maturi”. Ma per il 23,1% il motivo di resistenza parrebbe essere legato al cambiamento di abitudini che un’auto elettrica comporta, specie per quanto riguarda la procedura di rifornimento. Inoltre il 28% si dichiara legato alle tecnologie tradizionali, quindi poco incline a sposarne di nuove, e il 25% non ha esempi di utilizzatori di auto elettriche nel proprio network di conoscenze: manca dunque la cosiddetta “social proof”, ossia il contesto sociale che accresce la fiducia.

KGM Torres EVX

8 su 10 amano il comfort

Silenziosità per forza di cose migliore rispetto a una vettura con motore endotermico, fluidità di marcia, comfort e piacevolezza di guida. Sono questi i principali vantaggi d’utilizzo rilevati da coloro che sono già passati da un’auto tradizionale un’elettrica pura: ad affermarlo è il 79% del campione esaminato. Molto apprezzata anche la possibilità di personalizzare le varie funzioni di guida (69%).

Tesla Model Y Performance

Poter ricaricare a casa fa la differenza

Fra gli utilizzatori abituali di auto elettriche, quasi 4 su 10 dispongono di una stazione di ricarica domestica. È una condizione che in effetti può fare la differenza prima di decidere di fare il “grande salto” verso la nuova mobilità a batterie. Certo, dalle colonnine pubbliche il rifornimento può essere ben più rapido (specie collegandosi a quelle in corrente continua), però l’home charging offre intuibili vantaggi pratici e soprattutto consente un risparmio considerevole sui costi.

Abarth 600e Turismo

L’ansia corre in autostrada

Fra i non utilizzatori di EV, quasi 6 su 10 (il 58,3%) percepiscono come insufficiente la rete di ricarica autostradale. Si tratta della tipica “preoccupazione infrastrutturale” che spesso prescinde dalla reale disponibilità di colonnine: la possibilità di intraprendere un lungo viaggio senza ansia da ricarica sembra quasi un bisogno… ancestrale. E questo desiderio di potenziale libertà resta centrale anche per chi di solito percorre pochi km al giorno ed effettua lunghi viaggi in auto sporadicamente.

Auto a peso d'oro

Per il 72%, il principale ostacolo è il prezzo

Qui siamo alle dolenti note. Il 72% di chi non le utilizza, ritiene le elettriche troppo care rispetto alle auto tradizionali, nonostante anche i prezzi di queste ultime siano – negli ultimi anni – mediamente cresciuti in misura cospicua. D’altronde, oltre la metà degli intervistati (55,4%) dichiara che acquisterebbe una EV se i listini fossero percettibilmente più abbordabili. Per il 59% gli incentivi statali risolvono poco e il 55% nutre incertezze anche sui costi di gestione. I dubbi sul valore residuo attanagliano invece il 45% dei rispondenti, percentuale che scende al 29 fra coloro che una EV la guidano già. Fra gli altri fattori che potrebbero sbloccare il mercato sono emerse anche la capillarità della rete di ricarica e la possibilità di avere 8-10 anni di garanzia sulla batteria.

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