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Auto ibride plug-in, i consumi dichiarati sono “fake”

Il dubbio è venuto alle massime autorità europee, che stanno pensando di modificare il protocollo di omologazione

Un litro e poco più di benzina per percorrere 100 km. Sensazionale, anche e soprattutto quando a consumare così poco sono hypercar da 1.000 CV di potenza. Peccato che spesso, per non dire sempre, l’indicazione “valore ottenuto partendo con batteria carica al 100% e per un tragitto non più lungo di 23 km” non ci sia. Sì, stiamo parlando delle auto ibride plug-in, che grazie alla batteria ricaricabile dalla rete elettrica possono percorrere dai 20 ai 100 km in modalità completamente elettrica. Il che, com’è facile intuire, impatta notevolmente nel dato dichiarato secondo il ciclo WLTP, lungo appunto 23 km.

Dalle normative alla guida su strada

Nella vita reale, però, i valori di consumo e di emissioni delle ibride plug-in sono fino a 4 volte superiori (2 volte superiori in media). Le motivazioni sono molteplici: non tutti hanno la possibilità di ricaricare la batteria a casa o al lavoro, alcuni effettuano tragitti più lunghi di 50/60 km, altri ancora non sono “incentivati” a ricaricare anche quando potrebbero perché l’auto è aziendale e la benzina non è a carico loro. Quelle che avete appena letto non sono supposizioni nostre ma dati pubblicati dal think tank ICCT – International Council for Clean Transportation – sulla base di uno studio realizzato a partire da un database di 100.000 auto ibride plug-in.

Gli equilibri sulle quote di CO2

Per porre rimedio a questo errore di valutazione, la Commissione Europea starebbe pensando a modifiche importanti da introdurre – non prima del 2025 – nel protocollo di omologazione. La questione è tutt’altro che marginale: dato l’elevato numero di auto ibride plug-in che assorbe il mercato europeo (8,9% nel 2021), e date le normative molto rigide sulle emissioni medie concesse a ogni Costruttore (calcolate sul venduto), un metodo di calcolo differente per le PHEV metterebbe molte aziende a rischio multe. A meno che, nel frattempo, la quota di EV non aumenti considerevolmente. A spese di chi? Dei cittadini, ovviamente: per spingere davvero le vendite delle elettriche, infatti, non si può prescindere da incentivi economici.

Leggi anche: Auto elettriche, tutti le fanno nessuno le vuole

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