Un tributo al passato, interpretato in chiave moderna. La show car BMW 3.0 CSL Hommage ha stregato il pubblico del Concorso d’eleganza di Villa d’Este. Ispirata alla storica 3.0 CSL del 1972, dove la sigla CSL sta per Coupé Sport Leichtbau (leggera), ha concentrato su di sé gli sguardi grazie soprattutto all’enorme calandra cromata a doppio rene e alle vistose appendici aerodinamiche.
La 3.0 CSL del 1972 divenne celebre perché alleggerita di 130 kg rispetto alle vetture originali – complici l’adozione di cofano e portiere in alluminio, l’eliminazione dei rivestimenti fonoassorbenti e la sostituzione delle tradizionali superfici vetrate con componenti in plexiglas – così da arginare lo strapotere Porsche nelle competizioni degli Anni ’60 e ’70. La lotta al peso diviene così un obiettivo imprescindibile anche per la CSL di oggi che, attingendo alla tecnica moderna, si fregia di una miriade di parti in CFRP (poliuretano termoplastico misto a fibra di carbonio): un materiale ampiamente utilizzato da BMW per i3 e i8, nonché per la gamma Motorsport.
Sotto il cofano pulsa un 6 cilindri in linea abbinato a un modulo elettrico denominato eBoost, alimentato mediante batterie collocate dietro ai sedili. Una variante alla “tradizionale” tecnologia ibrida. La concept tedesca, del resto, nasce per stupire, specie a livello estetico grazie a gruppi ottici “misti” (Laser + LED) con design a X, ispirato agli adesivi un tempo applicati ai fari delle auto destinate alle gare turismo, ampie superfici in carbonio e cerchi in lega da 21 pollici con paratie attive per chiudere gli spazi fra le razze, migliorando la penetrazione aerodinamica. Non meno rivoluzionario l’abitacolo, caratterizzato da fibre composite a profusione e un tocco rétro: la plancia in radica. Un omaggio alla CSL originale. Proviene invece dal futuro la strumentazione interamente digitale, concentrata lungo la colonna dello sterzo e le razze del volantino di derivazione F1.