Se l’appetito vien mangiando, in BMW è in corso un’abbuffata. Dopo il clamore e l’interesse suscitato da i3, prima elettrica bavarese, la Casa dell’Elica raddoppia la posta in gioco. i8, coupé ibrida plug-in, più che il secondo sasso è una pioggia di meteoriti nello stagno della mobilità ecosostenibile.
Sportività e coscienza ambientale: concetti sino a ieri apparentemente inconciliabili. i8 li ha uniti. Elevandoli a una nuova dimensione. La coupé bavarese è infatti mossa da un piccolo 1.5 a iniezione diretta di benzina sovralimentato mediante turbocompressore twin-scroll. Un tricilindrico in linea dalla cubatura microscopica, specie se paragonata alle dimensioni (quasi 4,7 m di lunghezza) e ambizioni dell’auto. Propulsore endotermico che lavora in abbinamento a un’unità elettrica e a una batteria agli ioni di litio ricaricabile anche mediante una comune presa elettrica. Potrà mai, questo scricciolo di motorino, muovere con brio i 1.490 kg di i8?
A giudicare dai dati dichiarati, non muoverà con brio la coupé tedesca… la proietterà nell’iperspazio! Il triciclo, pardon tricilindrico, è accreditato di 231 cv e 32,6 kgm scaricati in corrispondenza dell’assale posteriore, laddove il motore elettrico sincrono da 131 cv e 25,5 kgm agisce sulle ruote anteriori. Combinazione che promette da un lato 362 cv e 58,1 kgm, dall’altro sia 35 km di autonomia e 120 km/h di velocità massima in configurazione esclusivamente elettrica, sia un trasferimento a terra di potenza e coppia efficace quanto una comune trazione integrale.
Dati sorprendenti, basti pensare alla potenza specifica di 154 cv/litro appannaggio del 1.5, confermati da prestazioni dichiarate altrettanto sbalorditive: da 0 a 100 km/h in 4,5”, velocità massima autolimitata a 250 km/h, emissioni di CO2 nell’ordine dei 59 g/km e una percorrenza media di 40 km con un litro di benzina. 40 km/l! Come un Ciao. In sostanza, con grande nonchalance, la Casa tedesca promette performance pari a una 650i, dotata di un V8 4.4 biturbo da 449 cv, consumando però quanto uno scooter. Value for money!
Analogamente alla 100% elettrica i3, l’abitacolo d’i8 è realizzato in poliuretano termoplastico misto a fibra di carbonio (CFRP). Fatta eccezione per la monoscocca di Lamborghini Aventador e alcuni componenti appannaggio delle berline M3 ed M6, il CFRP non era mai stato utilizzato per produzioni di grande serie. Le similitudini con i3 si estendono alla costruzione LifeDrive, forte della netta separazione tra telaio e abitacolo. Propulsore endotermico, motore elettrico, accumulatore d’energia e componenti dell’assetto sono così riuniti nel modulo Drive in alluminio, mentre il modulo Life è costituito dall’abitacolo 2+2 in CFRP.
Grazie alla configurazione LifeDrive, la distribuzione delle masse tra gli assali è prossima a una ripartizione 50:50. Caratteristica che s’accompagna a un rapporto peso/potenza di 4,12 kg/cv cui contribuiscono la plancia portastrumenti in magnesio, i cerchi in lega da 20” in alluminio fucinato e i cristalli temprati chimicamente anziché stratificati. Leggerezza e piacere di guida: la ricetta del futuro. Senza dimenticare la fruibilità: la batteria agli ioni di litio può essere caricata grazie alla comune presa di casa, mediante il motore elettrico nelle fasi di rilascio oppure dal generatore d’avviamento tramite l’energia fornita dal 1.5 turbo, così che i8 non resti mai priva dell’apporto dell’elettromotore.