fbpx

Bugatti Veyron 16.4 Grand Sport Vitesse Rembrandt

Quarto modello delle sei versioni speciali dedicate ai personaggi che hanno fatto la storia Bugatti, può contare su 1.217 cv, oltre 153 kgm e una velocità massima di 409 km/h. Mossa dal consueto V16 8.0 quadriturbo, costa 2,18 milioni di euro

Sei vetture esclusive. Per celebrare altrettanti eroi della storia Bugatti. La Casa francese propone un’ulteriore interpretazione del tema Grand Sport Vitesse. Quest’ultima variante roadster, o forse sarebbe meglio dire “targa”, data la presenza di un hard top amovibile, di Veyron 16.4 Super Sport.

Dopo le one-off dedicate a Jean-Pierre Wimille, due volte trionfatore a Le Mans, Jean Bugatti, primo dei figli di Ettore Bugatti e giovanissimo dirigente dell’azienda francese dal 1936 al 1939 – anni nei quali venne definito lo “stile Bugatti” – e Meo Costantini, pilota di successo e per 8 anni direttore del racing team Bugatti, ora è il momento di tributare i dovuti onori a Rembrandt Bugatti, fratello di Ettore Bugatti nonché scultore divenuto celebre per la capacità di cogliere l’essenza e il dinamismo del movimento. Specializzato nella rappresentazione d’animali, diede i natali all’elefante d’argento simbolo dell’esclusivissima Bugatti Tipo 41 Royale del 1927.

Accelera da 0 a 100 km/h in 2,6 secondi e raggiunge i 409 km/h: limite auto imposto per non disintegrare gli pneumatici. L’aerodinamica si adegua (3 step) alla velocità grazie all’elettronica: l’alettone e lo spoiler variano incidenza e altezza in base all’andatura e cambia altresì la luce da terra, che passa da 12,5 cm (standard) a 8 cm all’avantreno e 9,5 cm al retrotreno oltre i 220 km/h, oppure, una volta azionata una chiave specifica per superare i 375 km/h, rispettivamente a 6,5 e 7 cm mentre si chiudono i flap dinanzi alle ruote anteriori per favorire l’effetto suolo. Oltre i 200 km/h l’alettone, in caso di frenata, fuoriesce con un’angolazione di 55° fungendo da freno aerodinamico, aiutando i dischi carboceramici anteriori da 400 mm di diametro e posteriori da 380 mm sui quali agiscono pinze rispettivamente a 8 e 6 pistoncini. Una soluzione più recentemente ripresa da McLaren 12C e 650S.

Veyron è stata la prima vettura di serie a superare i 1.000 cv di potenza. Poi è arrivata la versione Super Sport. L’8.0 16 cilindri a doppia W sovralimentato mediante 4 turbocompressori è così passato da 1001 a 1.217 cv e da 127,5 a 153,1 kgm. Il cambio, da tradizione, è a 7 rapporti a doppia frizione DSG e assicura passaggi di marcia in 150 ms, mentre la trazione integrale permanente si affida alla frizione centrale Haldex a controllo elettronico che ripartisce la coppia tra gli assali e al differenziale autobloccante posteriore. Nonostante l’adozione di carrozzeria e telaio monoscocca in carbonio, il peso resta abbondantemente superiore alla maggior parte delle supercar: 1.888 kg per Veyron che, nel caso di Grand Sport, salgono a 1.990 kg.

 

Articoli correlati
Prova MG3 Hybrid+ - Ok, il prezzo è giusto (e non solo quello)
I motori alla Milano Design Week 2024
Parco auto italiano sempre più vecchio: ma anziché comprare si sceglie sempre più il noleggio