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Dacia Duster restyling, il SUV “definitivo”?

Abitabilità, capacità di carico, comfort e tecnologia: nessuna eccellenza, ok, ma nessuna lacuna. E un prezzo imbattibile

Tutta la tecnologia che serve. O quasi

Cosa si chiede a un’auto per la famiglia, oltre a spazio in abbondanza? Sicurezza, ovviamente. Capitolo su cui Dacia è migliorata molto nel corso del tempo. Non tanto dal punto di vista della solidità delle auto in caso di impatto, quanto da quello dei dispositivi di assistenza alla guida. Sulla Duster restyling non manca la frenata automatica d’emergenza, di serie, così come il Blind Spot Monitor, ovvero il dispositivo che sorveglia l’angolo cieco. Manca invece il sistema automatico di mantenimento della corsia. Particolarmente utile, in manovra, la camera Multiview, che offre al guidatore una visuale completa di ciò che circonda l’auto.

 

Sulle versioni più ricche della Dacia Duster restyling arrivano i fari a led con luci diurne a forma di Y, come sulla Sandero, oltre alla nuova mascherina con cromature ridisegnate e un motivo tridimensionale al suo interno. Ridisegnati anche lo spoiler e la grafica dei gruppi ottici posteriori, così come i cerchi in lega da 16” e 17”. Un pacchetto di modifiche certo non sostanziale ma capace di rinfrescare l’immagine della Duster, detto che il design, equilibrato e allo stesso tempo riconoscibile, è da sempre uno dei suoi punti di forza.

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