UN NOMIGNOLO PER OGNI EDIZIONE
Può sembrare una considerazione fine a sé stessa, invece rivela molto del “carisma” del Duetto. Stiamo parlando della classifica, del tutto virtuale, dei soprannomi. Beh, il Duetto è ai primi posti nella storia dell’auto. In 28 anni, oltre a essere passata alla storia con un nome che non è il suo – Duetto, appunto – ha anche messo in fila un nickname per ogni edizione.Dopo la “Osso di Seppia” arriva la “Coda Tronca” (foto sopra), del 1969, così chiamata per la forma “tagliata” del suo posteriore. A proposito di questa edizione, cala la lunghezza (da 4,25 a 4,12 metri), il bagagliaio diventa più ampio e il parabrezza è più inclinato.Il motore? 2.0 da 132 CV, depotenziato nel 1975 a 128 CV. La velocità è superiore ai 190 km/h e tra gli optional è disponibile il differenziale autobloccante. Nel 1980 vengono introdotti l’iniezione meccanica e il variatore di fase, per la versione destinata al mercato americano. La gamma si completa con la 1600 del 1971, con la 1600 Junior del 1972 e la 1600 Veloce del 1980.