LE ULTIME DUE EDIZIONI DELL’ALFA ROMEO DUETTO
Presentata nel 1980, la “Coda Tronca” viene rivista profondamente già nel 1982. Il soprannome? “Aerodinamica” (foto qui sopra). La plastica nera caratterizza il muso e soprattutto la coda: esteticamente, per molti, questo è il Duetto meno riuscito. Il motivo risiede proprio nell’effetto posticcio generato dai profili neri. Estetica a parte, il motore 2 litri ha testa e canne in alluminio, distribuzione a doppio albero con comando a catena, iniezione meccanica Bosch e quattro freni a disco. Le sospensioni, invece, riprendono lo schema della prima generazione: ruote indipendenti davanti, ponte posteriore.La quarta e ultima serie del 1990 torna a un design decisamente più pulito (foto sopra): eliminati tutti i profili neri e gli spigoli della “Aerodinamica”, questo Duetto appare come una reinterpretazione moderna delle rotondità della “Osso di Seppia”. I motori sono un 1.600 e un 2.000 da 109 e 126 CV, mentre dal 1992 la gamma si restringe al 2 litri da 120 CV, catalizzato.
- BASE ALFA ROMEO GIULIA
- DESIGN BY PININFARINA
- QUANDO ALFA ROMEO ERA UN PUNTO DI RIFERIMENTO
- UN MOTORE D’AUTORE
- PER OGNI EDIZIONE, UN SUO SOPRANNOME
- LE ULTIME DUE EDIZIONI