ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association), associazione che riunisce e rappresenta 15 tra i maggiori costruttori europei, nel suo ultimo rapporto ha messo l’accento sulla scarsa disponibilità di fast charger, le colonnine in grado di effettuare una ricarica veloce delle batterie delle auto elettriche. Dei 225.000 punti di ricarica pubblici attualmente disponibili in Europa solo 25.000 sono in grado di effettuare la ricarica rapida (capacità superiore a 22 kW), in altre parole solo una colonnina di carica su nove installate è di tipo fast charger.
E le differenze quando si tratta di caricare l’auto sono notevoli: con una colonnina di vecchio tipo la ricarica richiede l’intera nottata, mentre utilizzando una fast charger basta meno un’ora. È chiaro che questa situazione non può sostenere la transizione verso la mobilità elettrica, occorre quindi accelerare sulle infrastrutture di carica per convincere i potenziali acquirenti di auto a fare il grande passo verso l’elettrico. ACEA si è attivata invitando il Parlamento e il Consiglio europeo “al fine di garantire che l’Europa possa costruire una fitta rete di infrastrutture di ricarica e rifornimento, compreso un numero sufficiente di carica batterie veloci in ciascuno Stato membro dell’UE entro il 2030”
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Fast Charger, numeri molto differenti nei Paesi europei
I dati diffusi da ACEA evidenziano differenze notevoli tra i Paesi europei, si passa dalla totale assenza di fast charger a Malta alle oltre 7.200 colonnine veloci presenti in Germania. Se si guarda invece alle percentuali, in testa troviamo la Lettonia con l’81% circa di colonnine fast sul totale installato, ma i numeri sono poco significativi: le colonnine installate sono davvero troppo poche.
E da noi come va? Non benissimo, in Italia i punti di carica fast sono il 9,4 % del totale installato (1.231 fast; 11.842 normali), circa una su dieci: facciamo quindi un pochino peggio delle media europea. Se si guarda ai Paesi a noi vicini quello che fa meglio è la Germania con una percentuale del 16,4% (7.235 fast; 37.213 normali); in Francia l’8,2% dei punti carica è veloce (3751 fast; 42000 normali), mentre in Spagna la percentuale raggiunge il 28,7% (2128 fast; 5279 normali), ma il parco installato è più basso.