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Panda: il più grande raduno al mondo

Si è tenuta sabato 18 e domenica 19 giugno a Pandino la quarta edizione di "Panda a Pandino", il raduno dedicato alla Fiat Panda che, dopo tre anni di stop a causa della pandemia, è tornato in grande stile.

Dopo tre anni di stop a causa della pandemia, è tornato sabato 18 e domenica 19 giugno Panda a Pandino. Il raduno dedicato alla Fiat Panda (e ai suoi estimatori) che, grazie al tam tam sui social, si sono finalmente ritrovati, giungendo da oltre 20 Paesi di tutto il mondo. Nonostante l’idea di Panda a Pandino sia nata come un gioco di parole, uno scherzo sui social, nel corso degli anni i numeri sono diventati sempre più importanti contando 192 vetture nella prima edizione, 365 nella seconda e 695 nell’ edizione del 2019. Gli appassionati dell’utilitaria torinese sono arrivati così numerosi da annichilire il record di 695 auto, dell’ultima edizione.

Edizione dei record

L’edizione 2022 è stata dunque quella di un nuovo maxi record: ben 939 Fiat Panda si sono infatti radunate nell’arena e fuori dalle mura del castello visconteo di Pandino. Fra le quasi mille auto che hanno pacificamente invaso il piccolo comune in provincia di Cremona, si poteva trovare di tutto: dalle vecchie Panda raffreddate ad aria, nate dalla matita originale e pulita del designer Giorgetto Giugiaro, a quelle più moderne dotate di motore hybrid, dalle versioni più base che si possono incontrare al semaforo ogni giorno, alle 4×4 più estreme, dalle Panda perfettamente conservate alle più maltrattate, dalle più originali alle più modificate, tutte orgogliose di essere lì a scrivere la storia.

In mostra, anche modelli molto rari come le Panda del Sahara Racing Cup, numerosissime Panda a trazione integrale personalizzate, Panda con impianti stereo esagerati e Panda vestite a festa. Non poteva mancare una delle serie speciali più assurde: la Panda Italia 90, con originali copriruota a forma di pallone, che venne realizzata per celebrare i Mondiali svoltisi nel nostro Paese. Diversi i premi assegnati, dalla “Panda meglio conservata” alla “Panda più tamarra”, dalla “Panda più banale” alla “Panda 4×4 più elaborata” fino al premio “Panda Antonio Narducci”, istituito per ricordare un giovane pandista della provincia di Foggia.
I primi 350 equipaggi sono giunti nel piccolo centro del cremasco già sabato pomeriggio e sono stati accolti con numerose attività di benvenuto, come lo scenografico il giro in carovana di circa 20 km attraverso il territorio circostante con sosta a Palazzo Pignano.

Celebrazione di normalità

La realizzazione dell’evento, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone tra appassionati, giornalisti e semplici curiosi, è stata possibile grazie all’impegno di oltre 120 volontari coordinati dai ragazzi dell’Associazione Panda a Pandino, composta dai pandinesi Alessandro Baiocchi, Sebastiano Riscica, Erica Zaneboni, Pino Francesco, Simone Labo, Sergio Ferrari, Gaetano Vigliotti, Sara Guantaro, Martino Michele con la partecipazione straordinaria di William Jonathan e lo youtuber Benny Maker. William Jonathan, car influencer e gestore della pagina social Panda a Pandino ha commentato: “Panda a Pandino è un evento senza eguali, nato per gioco e che fa leva su un principio molto preciso e semplice: la voglia di stare assieme all’insegna dell’autenticità. Ai Pandisti non interessa avere un’auto perfetta, ma hanno il desiderio di vedere celebrati i propri mezzi e se stessi come dei veri supereroi di tutti i giorni. D’altro canto, la Panda è l’auto nata per fare quello che ti pare ed è anche per questo che questo raduno è diventato un vero fenomeno di costume. Il fatto che ogni edizione sia sempre più dirompente, è la dimostrazione di quanto anche la Panda, nella sua semplicità, possa essere un importante vettore per ripartire anche, o soprattutto, in momenti così difficili”.
Il ricavato della manifestazione, al netto delle spese sostenute per l’organizzazione dell’evento, sarà gestito dall’Associazione Panda a Pandino e ridistribuito alle altre associazioni di volontariato del territorio per sostenerle nella ripartenza a seguito della pandemia.

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