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FCA-PSA: tutti marchi sopravviveranno. Sì, anche Lancia

Il n°1 del Gruppo francese, Carlos Tavares, ha garantito che non verrà tagliato nessun brand

“E’ parte della sfida conservare tutti i brand e renderli profittevoli”. Parola di Carlos Tavares, CEO del Gruppo PSA e candidato a ricoprire lo stesso ruolo (con John Elkann presidente) del nascituro gigante dell’auto FCA-PSA. Una precisazione (riportata dal magazine online Automotive News), quella del top manager portoghese, che scaturisce probabilmente dalla constatazione che molti marchi – Citroen, Fiat, Peugeot, Alfa Romeo, DS, Opel e Lancia – propongano modelli direttamente concorrenti.

Lancia indiziato numero uno

Più volte, negli ultimi anni, si è rincorsa la voce della chiusura del marchio Lancia. La sua colpa? Avere in listino un solo modello e l’Italia come unico mercato. Colpe legate ovviamente alla gestione a dir poco discutibile degli ultimi – almeno – 25 anni e non al brand in sé, che anzi gode di una considerazione, di una fama e di una storia invidiabili.

In un contesto in cui si cercano fusioni come l’aria per respirare e si inseguono le sinergie in modo maniacale, verrebbe naturale pensare che il primo stemma destinato a sparire dalla galassia FCA/PSA sia proprio quello fondato a Torino da Vincenzo Lancia. Invece, le parole di Tavares parrebbero andare in direzione opposta.

Nuove opportunità

A voler essere ottimisti, anzi, si potrebbe pensare il contrario. E cioè che proprio la vicinanza con PSA sia l’occasione giusta. Una piattaforma come la EMP2, sulla quale nascono, tra le altre, Peugeot 3008 e 5008, potrebbe essere la base ideale per una berlina Lancia di cui, da troppo tempo, si sente la mancanza. Una tipologia di auto che rappresentava la vera forza del brand torinese, oggi “confinato” alla pur ottima (risultati commerciali alla mano) Ypsilon.

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