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Ferrari F1, va bene vincere ma i conti devono tornare

Con l'obiettivo di rafforzare il connubio tra sport e affari è stato ingaggiato Lorenzo Giorgetti in qualità di Chief Racing Revenue Officer

Il messaggio è chiaro: vincere in pista è importante ma non lo si può fare in perdita. Risulta difficile leggere in modo diverso l’ingaggio di Lorenzo Giorgetti (foto qui sotto) in qualità di Chief Racing Revenue Officer; riporterà in via diretta al CEO Benedetto Vigna. Giorgetti, dopo essere stato Chief Commercial Officer di AC Milan e aver guidato per un decennio la direzione commerciale della divisione sportiva di RCS Media Group (tuttora è membro del board della Global Esports Federation) è chiamato a portare benefici agli sponsor e a Ferrari F1, ma non solo. Questo il commento del CEO Benedetto Vigna: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Lorenzo in qualità di Chief Racing Revenue Officer. Con la sua esperienza e la sua leadership, Ferrari svilupperà ulteriormente le collaborazioni a lungo termine con i nostri sponsor in tutte le attività sportive – compreso il mondo in grande espansione degli Esports – e con l’appassionata community globale di tifosi”.

Ferrari Chief Racing Revenue Officer

Ottimi risultati nel 2022

Se c’è “una” Ferrari che viaggia a gonfie vele dal punto di vista dei bilanci è sicuramente quella che produce auto stradali. Nel 2022 ha stabilito il nuovo record storico di volumi, fatturato e utili. Di quanto? Prima di andare nei dettagli, permettetemi di sottolineare come l’azienda di Maranello condivida con i suoi dipendenti gli ottimi risultati. Per loro, quest’anno è previsto un bonus superiore di oltre il 10% rispetto ai 12 mila ottenuti a valere sul 2021. Ancora Benedetto Vigna: “Abbiamo dato un premio di competitività fino a 13.500 euro lordi ai dipendenti. È il riconoscimento per tutto quello che fanno ogni giorno i colleghi”.

Purosangue al 20% del totale entro fine anno

Ferrari Purosangue porte aperte

Che la Purosangue sarebbe stata un gran successo non era difficile da prevedere, visto come sono andate le sue “colleghe SUV del lusso” Porsche Cayenne, Lamborghini Urus, Bentley Bentayga, ecc.. La conferma arriva adesso dai numeri: entro il quarto trimestre del 2023, lo Sport Utility del Cavallino arriverà al 20% dei volumi totali di Ferrari. A proposito di futuro, la prima elettrica è confermata per il 2025 e, secondo alcune voci, avrà un dispositivo per generare – elettronicamente – il sound; di che genere, ancora, non si sa.

Leggi anche: Ferrari Purosangue e tutte le auto V12

Produzione propria

Ciò che invece è certo, e che farà piacere agli appassionati del Cavallino, è che Ferrari non ha alcuna intenzione di demandare all’esterno tutto (o quasi) ciò che rappresenta l’anima di un’auto. Assale, inverter e assemblaggio delle celle delle batterie verranno infatti realizzati internamente nell’e-Building. E poi, per ricollegarci all’inizio di questo articolo, l’amministratore delegato non ha usato mezzi termini:: “Vogliamo tornare a essere competitivi”.

I risultati nel dettaglio

Eccoci ora ai numeri: le consegne sono aumentate del 18,5%, arrivando a ben 13.221 unità: il 78% derivano dai modelli endotermici, il 22% dalle tre ibride. Le aree di maggior successo? Cina, Hong Kong e Taiwan, con un +72,6%. La regione Emea ha registrato invece un incremento pari alll’8,5%, le Americhe del 21,8% e l’Asia-Pacifico del 17,1%. I ricavi hanno superato la soglia dei 5 miliardi di euro,  toccando i 5,095 miliardi.

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