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Guida autonoma: e se rimanesse solo un sogno (almeno per un bel po’)?


I costi di sviluppo più alti del previsto potrebbero rallentare di molto - secondo alcuni addirittura interrompere - lo sviluppo

I costi di sviluppo della guida autonoma di livello 5 – quella che si sostituisce al 100% all’essere umano – si stanno rivelando più alti del previsto, a causa anche delle difficoltà tecniche che, col tempo, stanno emergendo. Una complicazione che potrebbe interrompere il sogno (l’incubo, per alcuni) dell’auto senza volante e senza pedali. A dirlo non è un nostalgico appassionato della guida, ma Farid Khairallah, uno dei manager della divisione sicurezza e sistemi di controllo della multinazionale ZF (azienda che, fra le altre cose, produce cambi automatici e sistemi di sterzo per moltissime delle nostre auto). Ecco i passaggi più importanti della sua intervista al magazine Automotive News.

Altro che età dell’oro

Nissan IMx ConceptFino a poco tempo fa, in virtù della rapidità del progresso nel campo della guida assistita – quella attualmente disponibile su molte delle auto in commercio – si pensava che la guida gestita dai computer fosse questione di (poco) tempo. Con previsioni di margini di guadagno “dorati” da parte di tutta la filiera coinvolta. Ultimamente, ci si sta rendendo conto che lo step più avanzato, il Livello 5, richiederà risorse economiche gigantesche. Il tutto, senza dimenticare la problematica legata all’assunzione di responsabilità in caso di incidente; un risvolto ancora non affrontato dalla legge. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

Un milione di volte in più

Il motivo di tali difficoltà, ancora una volta, lo spiega Khairallah: “Per garantire la sicurezza totale serve una capacità di calcolo un milione di volte superiore rispetto a quella attualmente installata. Su ogni veicolo. Il che, allo stato delle cose, farebbe lievitare i costi in maniera così sensibile da mettere di fatto fuori mercato questa tecnologia. Il nodo sta infatti nell’assimilazione, nell’elaborazione e nella validazione di un’impressionante mole di dati proveniente da 11 telecamere, 8 radar e 5 lidar”. Proprio per affrontare questi investimenti, le alleanze fra colossi dell’hi-tech e dell’automotive, ultimamente, si stanno moltiplicando. Il tutto, però, senza più la certezza di profitti così grandi.

 

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