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Incentivi per le auto elettriche a partire dal 2013

Un mercato risibile quello delle auto elettriche in Italia; volumi ridottissimi, fino a questo momento. I motivi? Prezzi alti, pochi punti di ricarica e assenza di incentivi... Almeno fino al 2013, anno in cui il nostro paese, grazie agli aiuti statali, potrebbe improvvisamente scoprire il suo lato "green"...

Diciamo la verità: con 289 veicoli immatricolati nel 2011, su un totale di circa 1.750.000, il mercato delle auto elettriche non è certo uno dei più vivi e interessanti, almeno per quanto riguarda il nostro Paese. I motivi? Molteplici: il prezzo mediamente elevato, la scarsa comunicazione in merito ai vantaggi e ai ritorni economici sul lungo periodo, l’assenza di un’adeguata rete di infrastrutture per la ricarica. Soprattutto, la mancanza di incentivi economici ai quali noi italiani, siamo particolarmente  sensibili: non che il resto d’Europa sia disinteressato a questo tema, ma da noi hanno un effetto esaltante per alcuni, dopante per altri. Di certo molto marcato.La vera novità, però, è che i citati incentivi per le auto elettriche potrebbero presto diventare una piacevole realtà. Quanto presto? Addirittura nel 2013, almeno secondo quanto dichiarato dall’onorevole Agostino Ghiglia, firmatario di uno dei disegni di legge che li introdurrebbe, durante un’intervista al sito corriere.it.Queste condizioni, come è evidente, porterebbero a un incremento sostanziale per quanto riguarda le vendite di auto elettriche che potrebbero, ammesso e non concesso che l’iniziativa vada in porto, raggiungere entro il 2015 una decisamente rispettabile quota del 10% sul totale del parco circolante.La cifra da avere a disposizione per poter lanciare una seria campagna di incentivi statali è compresa tra i 60 e i 100 milioni di euro. “C’è la disponibilità – ha proseguito l’onorevole Ghiglia, sottosegretario del ministro per l’ambiente Clini – e in un mese circa le norme potrebbero diventare legge, aprendo la strada al macroprovvedimento”.Interessante, poi, il punto di vista di Fulvia Fazio (Enel), che attribuisce il problema della carenza di “colonnine di ricarica” (sono circa 500 in tutta Italia) alla scarsità – fino a questo momento – della domanda. “Superare il fabbisogno sarebbe un autogol – ha dichiarato – mentre procedere in sintonia con l’espansione del parco auto permetterà di seguire l’evoluzione tecnologica delle colonnine stesse”.E se ancora ci fosse qualche dubbio sull’intento di diffusione del “verbo elettrico” (prezzi che, nonostante gli incentivi resteranno comunque non esattamente alla portata di tutti) a fugarli dovrebbero pensarci costi di manutenzione ridotti a zero, impiego di fonti energetiche a impatto zero per la produzione di energia elettrica (pannelli solari, pale eoliche ecc.) e, soprattutto, incentivi comunali come la possibilità di passare nelle zone a traffico limitato o l’esenzione totale dal pagamento del ticket per l’accesso, ad esempio, all’Area C di Milano.Di sicuro l’interesse è elevatissimo – la campagna di marketing della Renault Twizy che ha portato a 8.000 test drive effettuati dal momento del lancio è un esempio evidente – e quindi ora non resta che attendere qualche settimana per scoprire se, con un’auto elettrica, sarà possibile salvare, oltre all’ambiente, anche il nostro portafogli.

 

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