XJ Ultimate, giusto per mettere le cose in chiaro: la più lussuosa della gamma Jaguar sono io. E proprio per questo, posso permettermi di essere l’unica novità presentata ad Auto China 2012. Il messaggio dell’azienda di Coventry è chiaro: a dispetto della proprietà indiana, i quarti di nobilità sono orgogliosamente inglesi. Perché, con buona pace della globalizzazione, la carta d’identità della Ultimate riporta la Union Jack in bella evidenza.La XJ Ultimate è un allestimento speciale basato sulla versione a passo allungato della berlina, che punta sul comfort a 360°, se non nel lusso: i sedili posteriori sono singoli, separati da una console centrale rivestita in pelle, al cui interno trovano posto un tavolino in alluminio e un vano refrigerato. Che, nelle intenzioni dei progettisti, si rivolgerà verosimilmente più a bottiglie di champagne che a lattine di chinotto…I passeggeri possono intervenire autonomamente sui controlli elettrici dei sedili e sulla climatizzazione; il loro intrattenimento è assicurato da due schermi LCD ubicati sui poggiatesta anteriori. Noblesse oblige, due Apple iPad completano l’equipaggiamento ludico-lavorativo, a scelta del trasportato. Dal punto di vista meccanico, cambia la taratura delle sospensioni posteriori, più orientata al comfort.La XJ6 Ultimate tiene a battesimo la nuova generazione di motori a benzina presentata da Jaguar a Pechino: adotta per l’occasione un 3 litri con architettura 6 cilindri a V, capace di 340 CV e di 450 Nm di coppia massima, che sarà alloggiato anche sotto il cofano della XF. Prevista anche una versione da 380 CV e 460 Nm di coppia per la futura F-Type, la coupé che verrà. Il nuovo 3.0 V6 turbo sostituisce il 5 litri aspirato da 385 CV: si chiama downsizing, e punta a ridurre emissioni e consumi. Anche per chi non vede nel prezzo della benzina il problema primario.Il 3.0 V6 Turbo sarà affiancato dal 2 litri turbo benzina che già equipaggia la Range Rover Evoque; entrambi sono accoppiati a una trasmissione automatico-sequenziale a otto rapporti. Lo Start&Stop sarà disponibile, stranamente, solo sul 6 cilindri.Giusto quarant’anni fa, anno di grazia 1972, Jaguar installava un V12 di 5,3 litri sulla XJ: era alimentato con quattro carburatori Zenith-Stromberg, sarebbe sopravvissuto con un certo affanno (e una problematica conversione all’iniezione elettronica, di produzione Lucas e ispirazione Bosch D-Jetronic). Sviluppava 282 CV, che potevano scendere di 40 o aumentare di 12 a seconda delle esigenze dei singoli mercati – leggasi: antinquinamento. Altri tempi… E altro fascino, forse. Quello politicamente scorretto, ma meccanicamente insuperabile, del dodici.