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Lynk & Co The Next Day Concept, occhio ai cinesi

Per ora è solo un esercizio di stile. In realtà rappresenta un vero e proprio cambio di passo del marchio cinese, che nessuno dovrebbe sottovalutare… 

Lynk & Co, per i pochi che non lo sapessero, è il marchio di lusso dei cinesi del Gruppo Geely (che controllano, tra le altre, Volvo e smart). Finora, Link & Co è famosa esclusivamente per il SUV “01”, disegnato e progettato in Svezia e interessante per le varie soluzioni di utilizzo, che permettono di averlo per un’ora, per un mese o per sempre. Bene, il brand è ora pronto per un deciso cambio di passo e il “The Next Day Concept” ne rappresenta il manifesto: si tratta di una GT a quattro porte mossa da un powertrain ibrido plug-in.

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L’importanza in prospettiva

Il concept è stato svelato al mondo durante la tradizionale conferenza di primavera  che si tiene in Cina e, come sempre quando ci si trova davanti a un oggetto di questo genere, la domanda spontanea è: “Arriverà sul mercato?” Al momento non si hanno notizie in tal senso, ma non è questo il punto. “The Next Day Concept”, a partire dal nome, dice infatti molto su come Lynk & Co abbia intenzione di evolvere dal punto di vista del design e di come voglia rivolgersi a una clientela nuova, dalla più alta capacità di spesa. Link & Co The Next Day Concept - tre quarti anteriore

Portiere “a farfalla”

Nel dettaglio, di questa GT spiccano le portiere con apertura a farfalla, anche note come “suicide doors”, che contribuiscono a conferire le forme di una grande liftback futurista. Che si tratti di una Lynk & Co lo si capisce solo dal frontale, che non si discosta dalla soluzione dei sottili fari verticali, mentre tutto il resto è decisamente più sportivo e ambizioso. Nulla è stato comunicato in merito alla scheda tecnica, se non che il motore endotermico aziona le ruote anteriori, mentre l’elettrico si occupa di quelle posteriori.

I cinesi e le auto

In generale, vale la pena sottolineare nuovamente come Lynk & Co sia parte di un gruppo immenso, Geely appunto, che non “solo” controlla e ha accesso alle tecnologie Volvo e smart, ma può anche contare sulla forza di essere cinese. Il che, ormai non è un mistero, dà incredibili vantaggi in termini di approvvigionamento sia lato microchip, sia materie prime (discorso valido in particolare con le auto 100% elettriche). Insomma: nessuno dovrebbe sottovalutare Lynk & Co e, più in generale Geely e numerosi altri nomi che per il momento ci dicono poco (un altro esempio è SAIC, proprietaria di MG), ma che in futuro potrebbero prendersi grandi fette di mercato. Anzi, per qualcuno questa è già una certezza, se si parla della fascia di mercato delle auto elettriche per tutti.lynk-co-the-next-day - volante

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