fbpx

Primo contatto Mazda CX-60: ecco com’è fatta

Abbiamo visto e toccato di persona la nuova Mazda CX-60, la vettura ibrida con cui la Casa giapponese sfida le concorrenti europee nel segmento delle Suv medie premium. Salite a bordo con noi per scoprire come è fatta e tutti i suoi segreti.

A circa due settimane di distanza dall’articolo in cui vi abbiamo mostrato le prime foto ufficiali della Mazda CX-60 e raccontato le sue caratteristiche, la nuova SUV di Hiroshima torna a far parlare di sé. L’occasione è il primo contatto dal vivo, un incontro vis à vis che permette di aggiungere qualche informazione in più a quelle già di dominio pubblico. A questo punto manca solo mettersi al volante e affrontare una prova su strada, me per quella occorre pazientare ancora un po’. La prima cosa da dire è che le foto non rendono completamente giustizia alla Mazda CX-60, che è lunga 474 cm, larga 189 e alta 168. La macchina è fotogenica, sia chiaro, ma solo trovandosela davanti si possono apprezzare meglio i dettagli che valorizzano la sagoma, caratterizzata da un cofano importante e da tagli verticali per il muso e la coda. Il riferimento va per esempio all’accenno di palpebra che ricopre i fari, ai passaruota appiattiti e alle nervature che creano qua e là suggestivi giochi di luce.Mazda CX-60 Takumi

Viaggio nello spazio

Se a livello esterno la Mazda CX-60 rispetta la filosofia del Kodo design e punta a far battere il cuore a chi la guarda, per l’abitacolo si è preferito un approccio diverso. La parola d’ordine qui è Ma, un termine giapponese che esprime “la bellezza tranquilla e dignitosa dello spazio vuoto“. E in effetti gli arredi della CX-60 fanno di tutto per rendere l’abitacolo arioso e accogliente, con uno stile pulito e lineare. I centimetri, poi, abbondano davvero, sia nella fila anteriore sia in quella posteriore, alla quale è facile accedere grazie all’ampio angolo di apertura delle porte. Il passo di 287 cm dà insomma i suoi frutti.

 

Particolari di classe

Misure a parte, l’interno colpisce per la cura delle finiture e la scelta dei materiali. La Mazda CX-60 è offerta in varie versioni, ciascuna con una personalità ben definita. La Prime Line ha per esempio una vocazione business e bada più al sodo, mentre la Exclusive Line è più ricca ed elegante. La Homura ammicca invece più alla clientela sportiva con i cerchi da 20 pollici e tanti elementi neri. La CX-60 Takumi è però quella che esprime meglio le ambizioni premium del modello, puntando su pelle nappa, legno d’acero e tessuti raffinati, oltre che su cuciture di fattura artigianale giapponese per gli inserti sulla plancia. Tutto quello che si tocca appare confezionato in modo magistrale e trovare plastiche economiche è quasi una missione impossibile.

Mazda CX-60 Takumi

Vani… non vani

La plancia si sviluppa per linee orizzontali e ospita due schermi. La strumentazione digitale è da 12,3 pollici e alla stessa misura arriva anche il touch screen del sistema d’infotainment, che può essere controllato anche tramite il classico manopolone sul massiccio mobiletto centrale. Al suo interno è ricavato un pratico pozzetto, che aiuta a tenere in ordine l’abitacolo costellato anche di altri comodi vani. A proposito di capacità di carico, il bagagliaio ha una capacità che va da 570 ai 1.148 litri quando si abbatte lo schienale posteriore, frazionato in tre parti. Il volume è elevato e piò essere sfruttato bene perché le pareti hanno una forma regolare e la soglia è a un’altezza ragionevole.

Mazda CX-60 Takumi

Alta tecnologia

Arrivando ora sul mercato con l’obiettivo di compiere una scalata sociale, la Mazda CX-60 non può certo fare a meno dei più evoluti sistemi di assistenza alla guida. A catalogo c’è di tutto, dalle telecamere perimetrali a 360° del See-Through View all’ assistente di svolta nel traffico. L’elenco comprende pure gadget ormai immancabili come mantenimento della della corsia, cruise control adattivo e monitoraggio dell’area retrostante in manovra.

Mazda CX-60 Takumi

Ti conosco, mascherina

A regolare effetti speciali è poi un innovativo sistema che regola il posto di guida e i comandi in funzione dell’altezza degli occhi del pilota. Costui può poi comunque modificare i settaggi proposti in base ai propri gusti. Ogni volta che si rimetterà al volante, la vettura riconoscerà il suo volto e regolerà di nuovo tutto in base ai dati memorizzati, anche a livello di climatizzazione e stereo. È una bella comodità quando l’auto è condivisa, in famiglia o sul lavoro.

Mazda CX-60 Takumi

Una tradizione da rispettare

Un’altra vera chicca è poi il Kinematic Posture Control (KPC). Tale sistema all’occorrenza frena la ruota posteriore interna alla curva per limitare il rollio e migliorare tenuta di strada e stabilità. Alla Mazda insistono tanto sulla dinamica della CX-60: basti pensare che lo slogan che l’accompagna è “L’arte della guida“. I portavoce della Casa rispolverano per lei anche l’espressione giapponese Jinba Ittai, quella secondo cui tra il pilota e le Mazda si crea la stessa simbiosi che c’è tra cavallo e cavaliere.

Mazda CX-60 Takumi

Plug-in, per cominciare

Per raggiungere questo obiettivo nulla pare sia stato lasciato al caso. La Mazda CX-60 nasce sulla base di una nuova piattaforma che prevede motori longitudiali, sospensioni anteriori a doppio triangolo e posteriori multilink. Quanto ai motori, la CX-60 debutterà a settembre con la versione PHEV, la prima plug-in hybrid della storia del marchio. Sotto il suo cofano c’è un motore a quattro cilindri 2.5 a benzina da 191 CV abbinato a un motore elettrico da 100 kW, alimentato da una batteria da 17,8 kWh. La potenza massima di sistema è di 327 CV e il picco di coppia è di 500 Nm, numeri che si traducono in uno 0-100 in soli 5,8 secondi. L’autonomia in modalità elettrica supera i 60 km, niente male. Il consumo dichiarato di 1,5 l/100 lascia invece il tempo che trova, per la bislacca regola che permette alle ibride di iniziare il ciclo a batteria carica. Quanto al reparto trasmissione, il cambio è un’automatico a otto marce prodotto dalla stessa Mazda e la trazione è integrale permanente.

Mazda CX-60 Takumi

Sei… e lode!

Più avanti la gamma si completerà con l’ingresso in listino di due raffinati propulsori a sei cilindri in linea abbinati al sistema mild hybrid M Hybrid Boost 48V. Il primo ad arrivare sarà un 3.3 turbodiesel atteso per la fine dell’anno. Nella seconda metà del 2023 sarà quindi la volta di un tre litri a benzina. Entrambe queste unità potranno essere ordinate con trazione posteriore o integrale.

Mazda CX-60 Takumi

Prezzi a partire da 50.000 euro

E veniamo, come si suol dire, alle dolenti note che poi – a ben vedere – non sono nemmeno tanto dolenti. I prezzi della CX-60 Plug-in partono infatti dai 49.950 euro della versione Prime Line. Per l’allestimento Takumi occorre mettere in preventivo 55.850 Euro e anche volendo acquistare una vettura full optional non si arriva comunque a 65.000 euro. Le prevendite sono già iniziate e chi firmerà il contratto entro il 31 agosto potrà beneficiare dell’offerta Premiere Choice. Con questa campagna la Mazda regalerà ai clienti il pacchetto Convenience & Sound e la formula Service Plus, con tre anni di tagliandi compresi nel prezzo.

 

Articoli correlati
Prova BMW M5 G90 - Gioco di prestigio
Prova Mini Aceman - La giusta via di mezzo?
Prova Kia EV3 - Il SUV elettrico compatto che pensa in grande