Certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano… Quando Venditti scrisse “Amici mai”, senza dubbio non si riferiva al rapporto tra la BMW e la McLaren. Certo è, però, che il brano del cantante romano si adatta perfettamente alla partnership tra la Casa tedesca e la factory di Woking. Dopo oltre 25 anni, due delle realtà automobilistiche più creative al mondo si apprestano a dare vita a nuovi motori che equipaggeranno le supercar eredi della mitica F1 del 1992.Air box in carbonio per la F1Correva l’anno 1992 e Gordon Murray progettò una vettura rivoluzionaria, caratterizzata da un abitacolo per tre persone, con il posto guida collocato centralmente. Una supercar raffinata, rifinita con cura, forte di una monoscocca in carbonio – prima assoluta per un’auto di produzione – che consentì di contenere il peso in 1.140 kg. Un valore strepitoso cui conseguiva un rapporto peso/potenza di 1,82 kg/cv. La McLaren F1 era infatti mossa da un V12 aspirato BMW Motorsport di 6.064 cc, collocato centralmente e accreditato di 627 cv e 617 Nm di coppia. Un’unità di derivazione BMW 850csi dotata di air box in carbonio e abbinata a una trasmissione manuale a 6 rapporti. Un cuore eccezionale che, destinato alla prima vettura stradale al mondo dotata dell’aerodinamica attiva, scrisse una delle pagine più appassionanti dell’automobilismo moderno.Cubatura giù, potenza specifica su La McLaren F1 del 1992 non resterà senza eredi. La Casa inglese e BMW hanno infatti annunciato un accordo per lo sviluppo dei propulsori a combustione interna destinati alla supercar del futuro. L’obiettivo dell’accordo consiste nella creazione di motori dalla potenza specifica monstre, così da contenere la cilindrata e al contempo ridurre le emissioni di CO2 senza intaccare le prestazioni. Il progetto, parzialmente finanziato grazie ai fondi pubblici messi a disposizione dal governo inglese mediante l’Advanced Propulsion Centre, polo d’eccellenza per lo sviluppo dei powertrain nell’ottica della mobilità sostenibile, vede coinvolta non solo BMW, ma anche l’Università di Bath, Grainger & Worrall, specialista nella fusione delle leghe leggere (alluminio), Lentus Composites, “maghi” del carbonio, e Ricardo, costruttore dell’attuale V8 3.8 biturbo benzina adottato da tutte le supercar McLaren.