Più che un sasso nello stagno, è un cerino gettato in un deposito di fuochi d’artificio: la supercar McLaren F1 avrà un’erede che, notizia altrettanto fuori dal comune, non sarà dotata di un powertrain ibrido, diversamente dalla tendenza del momento.Non si tratterà di un clone in piccolo della hypercar P1, mossa dal noto V8 3.8 biturbo benzina abbinato a un’unità elettrica. Sarà, piuttosto, una sportiva raffinata, anzi raffinatissima, e a tiratura limitata – si parla di non più di 64 esemplari, esattamente come la F1 degli Anni ’90 – attesa al debutto nel 2018 a un prezzo di circa 2,4 milioni di euro. Sviluppata dal reparto McLaren Special Operations con il nome in codice BP23, adotterà una versione “liscia”, non ibridata, dell’immarcescibile V8 3.8 biturbo già dedicato in gamma a 540C, 570S e GT, 650S e 675 LT con potenze comprese tra 540 e 675 cv. Nello specifico, tale unità dovrebbe essere portata a 700 cv così da garantire un rapporto peso/potenza straordinario, dato che la massa della vettura dovrebbe risultare abbondantemente inferiore a 1.300 kg.La mitica F1 del 1992, progettata da Gordon Murray, fu una vettura rivoluzionaria, tanto da portare al debutto soluzioni ancora attuali quali l’aerodinamica attiva e la monoscocca in carbonio. L’erede riprenderà, estremizzandoli, questi elementi tecnici, ma senza stravolgere i plus dell’antenata, incluso l’abitacolo per tre persone con il posto guida collocato centralmente. Un’impostazione che richiederà profonde modifiche sia alla cellula in fibre composite sia al tipico design di casa McLaren. E le prestazioni? Da capogiro. Se, infatti, l’F1 scattava da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi grazie a un V12 aspirato BMW Motorsport di 6.064 cc, collocato centralmente e accreditato di 627 cv, l’erede del 2018 passerà, secondo quanto affermato dalla rivista inglese Autocar, da 0 a 100 km/h in meno di 2,9 secondi pur potendo contare “solamente” su di un V8 3.8 biturbo e sebbene gravata da un peso superiore di circa 150 kg rispetto all’antenata.