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Mondiale Rally 2017: i nuovi mostri

Dal 2017 le WRC saranno più potenti, leggere e aggressive. Il motore 1.6 turbo erogherà 380 cv, le carreggiate verranno ampliate e verrà reintrodotto il differenziale centrale elettronico. L’estetica richiamerà alla mente le compiante Gruppo B degli Anni ’80.

Non torneranno in vita le Gruppo B… ma quasi. Nel 2017 il Mondiale Rally conoscerà cambiamenti regolamentari profondi, votati ad accrescere lo spettacolo e a rendere più aggressive e performanti le vetture.Aumenterà la potenza. Tutte le WRC condividono, per regolamento, la motorizzazione 4 cilindri in linea 1.6 turbo 16V a iniezione diretta di benzina supportata dal sistema anti lag, definito comunemente bang bang, che annulla il ritardo di risposta della sovralimentazione alle pressioni dell’acceleratore mantenendo in rotazione la turbina anche in fase di rilascio grazie a delle valvole bypass e all’immissione di carburante nel condotto di scarico, dove il calore provoca continue combustioni che muovono la girante. Ebbene, la potenza attuale di circa 300 cv verrà portata a 380 cv grazie principalmente a un ampliamento della flangia del turbo da 34 a 36 mm, mentre la pressione di sovralimentazione rimarrà invariata (2,5 bar).Parallelamente all’aumento della cavalleria, si assisterà a un alleggerimento delle WRC. Il peso delle vetture oggi impegnate nel Mondiale è infatti vincolato alla soglia dei 1.200 kg, mentre dal prossimo anno sarà possibile ridurre le masse di 25 kg. Variazioni degne di nota anche a livello di trasmissione, dato che al cambio sequenziale a 6 rapporti, confermato, e alla trazione integrale permanente si accompagnerà la reintroduzione del differenziale centrale a controllo elettronico, bandito nel 2011. Le modifiche più appariscenti riguarderanno però l’estetica, dato che sarà possibile modificare marcatamente il design delle vetture. La larghezza massima crescerà da 1.820 a 1.875 mm, le carreggiate verranno ampliate di 60 mm all’avantreno e 30 mm al retrotreno e sarà possibile adottare superfici aerodinamiche specifiche oltre ad alettoni più grandi e dalla superiore incidenza. Variazioni accomunate dall’obiettivo di aumentare i valori di deportanza.Il nuovo regolamento tecnico ha riscosso il favore dei piloti, in primis del quattro volte campione del mondo Sébastien Ogier, felice di poter disporre di maggiore potenza e di un’auto più leggera. L’unico appunto riguarda piuttosto l’impossibilità d’incrementare la coppia delle WRC, così da renderle più spettacolari su asfalto. Qualche perplessità, specie nel caso del team Volkswagen, ha sollevato anche la liberalizzazione dei paraurti anteriori, decretata per consentire d’inserire elementi aerodinamici dinanzi alle ruote. Un upgrade che, sinora, ha portato a sbriciolare ripetutamente l’avantreno dei prototipi sullo sterrato.Il 2017 si annuncia come un anno cruciale per il Mondiale Rally. Il ritorno in veste ufficiale di Toyota, Citroën che prenderà nuovamente parte a tutte le tappe del Campionato, e non solo ad alcuni appuntamenti come nel 2016, Volkswagen che mira a confermare la propria leadership, Hyundai – la WRC 2017 sarà pronta a breve – sempre più agguerrita e Ford in cerca di riscatto saranno nelle condizioni di mettere in scena uno spettacolo unico. Uno show entusiasmante come non si ricordava nell’ultimo decennio. Per una volta, va tributato un plauso alla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) che, anziché agire come il cappellaio matto mortificando le prestazioni come accaduto in Formula 1, ha lavorato per introdurre regole che esaltino le performance e le doti di guida. Good job!

 

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