Inossidabile. Indistruttibile. Senza tempo. Classe G è sulla cresta dell’onda dal 1979. Regina tra le 4×4, non sembra avere alcuna intenzione d’abdicare, specie considerando che l’erede è attesa solamente nel 2017; ora si concede un piccolo aggiornamento.Lievi ritocchi ai paraurti, passaruota AMG di serie, cerchi in lega da 18 pollici dal design inedito per l’entry level G 350 e un nuovo quadro strumenti che ospita un display multifunzione: l’antipasto. La portata principale è rappresentata dalla rinnovata gamma motori, interamente omologata Euro 6 e foriera di una riduzione dei consumi nell’ordine del 16% rispetto al passato. La novità di maggiore rilievo è però rappresentata dal debutto del V8 4.0 biturbo a iniezione diretta di benzina di derivazione AMG GT, caratterizzato dalla collocazione dei turbocompressori all’interno della V delle bancate e proposto nella configurazione “soft” da 422 cv e 610 Nm anziché nello step originale da 462 o 510 cv. Un’unità che sostituisce il vecchio V8 5.5 aspirato da 387 cv e consente a G 500 di scattare da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi, affiancandosi al noto V6 3.0 td portato da 211 a 245 cv e da 540 a 600 Nm. Un’iniezione di potenza condivisa dai propulsori AMG: il V8 5.5 biturbo di G 63 eroga infatti 571 cv invece dei precedenti 544, mentre il V12 6.0 biturbo appannaggio di G 65 passa da 612 a 630 cv, toccando quota 1.000 Nm!Il telaio a longheroni e traverse? Presente. La trazione integrale permanente? Presente. Le ridotte? Presenti. I tre blocchi dei differenziali? Presenti. L’essenza di Classe G non cambia. Ricevono piuttosto degli affinamenti gli ammortizzatori, caratterizzati da una taratura maggiormente incline all’utilizzo su asfalto, e l’elettronica (in primis ABS ed ESP), mentre debuttano il Colour Package, forte di vistosi abbinamenti a contrasto, e l’allestimento AMG Edition 463 – riservato a G 63 e G 65 – che include protezioni sottoscocca in acciaio, finiture in carbonio e cerchi in lega da 21 pollici.